A Bari l'hanno criticato a lungo, poi, ormai innescata l'inerzia della meravigliosa stagione fallimentare, hanno imparato ad amare tutti, anche lui. Joao Pedro Pereira Silva, per tutti Joao Silva, fu prima intuizione di Angelozzi e poi terminale offensivo di una macchina sorprendente, rimasta a modo suo nella storia. Non capita spesso. Ma se succede, è perché qualcosa di straordinario è sul serio avvenuto. Congiunzioni irripetibili, ribaltoni inaspettati, merce modesta diventata per qualche settimana materiale da vetrina. Non potrà certo rappresentare un caso il fatto che Joao Silva e gran parte dei suoi compagni, lasciata Bari, hanno inanellato solo passi falsi.

Emblematica la carriera del portoghese, prossimo avversario dei biancorossi nell'incandescente match del Partenio di sabato. Una presenza in Serie A col Palermo (e un ritorno lampo sfiorato a metà anno...), cinque mesi altrettanto interlocutori ai lusitani del Pacos e poi l'Avellino. Per l'ex Levski Sofia quella in Campania dovrà rappresentare l'occasione del riscatto.

Carattere schivo e riservato, goleador solitario, umile e sempre a servizio della squadra. Piacquero le sue caratteristiche filosofiche a Bari, città che lui non ha dimenticato. "Se segno non esulto", ha annunciato. Non che ci sarebbe stato nulla di male, ma quella del portoghese appare un'intenzione genuina e coerente col personaggio. Sarebbe stato francamente inverosimile il contrario. Magari non lo dimostreranno sabato, ma i tifosi del Bari, a Joao, vorranno sempre bene.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 09 febbraio 2016 alle 11:00
Autore: Davide Giangaspero
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