Difficilmente si riesce a commentare una partita d'inizio stagione dribblando il consueto canovaccio fatto di alibi (la struttura tattica da rodare, la condizione fisica non al top...) per le squadre in campo. E non lo faremo noi dopo Entella-Bari, match certamente non bello ma che consegna a mister Mangia un gruzzolo di motivi per sorridere. 

Innanzitutto, ovviamente, i tre punti. Perchè non era affatto scontato, per i galletti, tornare vittoriosi dalla Liguria. L'Entella, a dispetto dello status di matricola, ha infatti una rosa nient'affatto scarsa, e possiede in più, ovviamente, l'entusiasmo di chi affronta il primo ballo. Con un doppio guizzo nella ripresa, dunque, il Bari è riuscito a espugnare il Comunale di Chiavari nonostante una prestazione molto scialba nella prima frazione di gara e appena più convincente nella ripresa. La squadra, inevitabilmente, deve ancora trovare la giusta amalgama: degli undici scesi in campo dal primo minuto solo quattro sono stati protagonisti della passata stagione. Peraltro, non si può nemmeno dire che la spina dorsale della squadra sia rimasta la stessa, considerando che i quattro reduci sono uomini di fascia (Sabelli, Calderoni, Galano e Defendi, utilizzato però ieri da interno di centrocampo). Non sorprende che siano stati proprio i nuovi arrivi, eccezion fatta per Donati, i meno positivi: la coppia di difensori centrali composta da Ligi e Rossini è parsa a volte un po' impacciata, Stoian non si è mai reso davvero pericoloso, De Luca pure non ha sicuramente brillato. Ed anche il modulo, il 4-4-2, non sembra ancora stato assimilato dai galletti. A funzionare, e questo non sorprende, è tutto ciò che funzionava qualche mese fa: Sabelli e Calderoni non hanno dimenticato come si presidia una fascia, Defendi come si gioca a tutto campo, Galano come si tira in porta di sinistro partendo da destra. E per fortuna Caputo è già in discreta forma e Donati è parso quello dei bei tempi. Tutto il resto, però, è ancora in fase di rodaggio. C'è tempo. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 31 agosto 2014 alle 15:00
Autore: Diego Fiore
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