La cocente sconfitta incassata contro il Benevento ha messo a nudo alcuni dei punti di fragilità presenti all'interno dell'ensamble biancorosso. Il dato che balza subito all'occhio è senza dubbio legato all'entità del risultato. Se le 3 reti subite nelle prime cinque avevano fatto pensare a un ipotetico bunker difensivo, le 4 scoppole confezionate dalla truppa Baroni spingono a una riflessione più coerente e meno pindarica. 

Nel controbilanciare critiche premature ed eventuali alibi, bisogna necessariamente tener conto delle assenze. Orfano di due pezzi da novanta come Moras e Di Cesare, il pacchetto arretrato è sembrato spaesato e poco confidente col resto dell'undici. Ingenue disattenzioni e qualche imprecisione hanno fatto il resto. Lecita giustificazione a patto che non diventi tema ridondante nel corso dell'anno.

La nota lieta della serata l'ha suonata Elio Capradossi. All'esordio stagionale il giovane cresciuto nella Roma ha chiesto qualche minuto di rodaggio per poi tuffarsi con anima e corpo nel ritmo partita. Buona la sua prova in fase d'interdizione e copertura. Il classe 96' ha mostrato personalità e disciplina scrivendo di fatto il proprio nome tra le principali alternative ai titolarissimi. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 25 settembre 2016 alle 17:15
Autore: Ivan Barnabà
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