Sbagliando s’impara? L’ingenua doppia ammonizione rimediata da Giulio Ebagua nel match casalingo contro la Pro Vercelli aveva fatto storcere il naso a gran parte della tifoseria e degli addetti ai lavori, già indispettiti dalla insufficiente verve realizzativa del centravanti italo-nigeriano. Arruolato dal galletto nel corso della finestra invernale, l’ex Spezia è al momento fermo alla doppietta inflitta al Frosinone lo scorso 30 gennaio. Un bottino piuttosto scarno per un attaccante chiamato a risollevare, con i suoi centimetri, le sorti dello sterile reparto offensivo biancorosso.

Il Polisportivo di Trapani avrebbe dunque potuto essere il palcoscenico più adatto per cancellare gli errori del passato recente e mettere in scena l’operazione riscatto. Il condizionale passato è d’obbligo considerando le evoluzioni del match disputato in Trinacria. Il 17 biancorosso, subentrato in seconda frazione al posto di Galano, sembrava voler tradurre sul campo tutta la voglia di rivalsa covata nei due turni in naftalina. E c’era quasi riuscito con quell’assist regalato a Caputo in occasione dell’illusorio gol dello 0-1. A screditare in extremis (è il caso di dirlo) la prova del classe ’86 è stata però la grave disattenzione commessa a pochi secondi dal triplice fischio, in un momento in cui i tre punti sembravano ormai aver imboccato lo svincolo per il capoluogo. Errore grossolano in fase di gestione del possesso, palla persa, ripartenza granata e pareggio marchiato Scozzarella.

Al di là degli indiscutibili valori tecnici, sarebbe dunque il caso di far leva sugli aspetti mentali e motivazionali di un giocatore che ha fin qui palesato intermittenza tanto di rendimento quanto di concentrazione, venendo a mancare nei momenti clou della stagione. Disattenzioni reiterate, nell’arco di un campionato ostico come quello cadetto, si pagano in termini di punti. Punti che il Bari non può più permettersi di lasciare alle spalle.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 19 aprile 2015 alle 15:00
Autore: Ivan Barnabà
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