La prima uscita stagionale del Bari è stata tutto sommato positiva. Impossibile trarre indicazioni tecniche che abbiano una qualche valenza, discorso diverso per gli spunti tattici. Che le idee di mister Mangia dovessero portare i biancorossi a schierarsi con un 4-4-2 era cosa nota. Anche l’undici di partenza (per quanto privo di Rossini, Defendi e, facile immaginarlo, qualche futuro acquisto) ha dato suggerimenti importanti su Bari in divenire: Galano sarà il quarto centrocampista largo a destra.

In molti, prima ancora che il nuovo tecnico fosse presentato ufficialmente, avevano profetizzato le difficoltà dell’attaccante foggiano nell’adattarsi al nuovo schieramento. Difficoltà che, puntualmente, si son palesate anche ieri nell’amichevole contro il Cadore. L’ex Gubbio è parso sacrificato in ruolo che non gli calza a dovere, mostrando la solita tendenza alla ricerca dello spazio tra le due linee, allo scopo di accentrarsi e calciare verso la porta avversaria. Peculiarità che lo hanno reso l’attaccante esterno più forte della cadetteria, nonché il miglior marcatore dell’ultima stagione del galletto. Queste caratteristiche, tuttavia, mal si adattano ai compiti di un esterno di centrocampo. Galano, infatti, dovrà inevitabilmente imparare a cercare il fondo per crossare, migliorare la sensibilità del piede destro e convincersi del fatto che le sue velleità di marcatura saranno sacrificate sull’altare del bene comune: dovrà abituarsi a far segnare più che a segnare. Ieri, le incertezze del ragazzo sono parse ancor più evidenti se confrontate con la sicurezza di Stoian, che, schierato come esterno mancino, è stato autore di una buona prova.

Certo, siamo solo al 20 luglio e ad una settimana dall’inizio del ritiro ed è impensabile emettere sentenze. Vale la pena, tuttavia, porsi un interrogativo: con il probabile arrivo di Stevanovic, quale diventerebbe il ruolo di Galano? Si potrebbe esser ancora certi della sua incedibilità? A settembre la sentenza.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 20 luglio 2014 alle 21:00
Autore: Gianluca Lippolis
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