La penultima promozione del Bari in serie A potrebbe essere stata “viziata” da un caso di frode sportiva. È questa la novità lanciata dalla trasmissione televisiva “Non è l’arena”, in onda pochi minuti fa su La 7. La vicenda riguarda l’ultima giornata del campionato cadetto 1996/97. Il Bari ospita il Castel di Sangro, ormai già salvo, e con una vittoria sarebbe aritmeticamente in serie A. La gara si chiude dopo poco più di mezz’ora con le reti di Ventola (in gol dopo pochi secondi), Volpi e Guerrero. Risultato finale: 3-1 e San Nicola in delirio per la promozione.

La prima denuncia fu del giornalista americano Joe McGinnis nel libro “Il miracolo di Castel Di Sangro”, redatto per raccontare la favola del piccolo club abruzzese approdato sorprendentemente in serie B.

“Prima del fischio d’inizio già capimmo quale sarebbe stato l’esito della partita - ammette un calciatore del Castel di Sangro dell’epoca - tutto era già deciso. Alcuni calciatori (non specificati, ndr) dovevano andare a segno. C’era un premio salvezza e un premio complessivo di trecento milioni per lasciare via libera al Bari. Alla fine festeggiammo più noi che loro nello spogliatoio (ride, ndr)”.

A confermare tutto è Luca Albieri, all’epoca giovane promessa in prestito dalla Fiorentina agli abruzzesi: “La settimana precedente a quella partita fu anomala. La richiesta della società ci spiazzò, non preparammo come professionisti l’impegno di Bari”.

15/6/1997 - Bari-Castel di Sangro 3 1 - La partita
Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 19 febbraio 2018 alle 00:50
Autore: Gianluca Sasso
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