Intervenuto a margine della presentazione del libro "Che storia la Bari", presso l'istituto scolastico 'Gaetano Salvemini', Gianluca Paparesta ha risposto con entusiasmo alle acclamazioni del pubblico presente, affrontando diverse tematiche scottanti ed attualissime per la piazza barese. In primis, ha detto la sua sull'approvazione del decreto legge sugli stadi, che prevede, tra le altre cose, il daspo di gruppo: "E' inconcepibile. E' sbagliato colpire nel mucchio. E' giusto che chi sbaglia paghi, ma non deve pagare chi non c'entra nulla. Mi batterò perchè i tifosi del Bari vengano tutelati in tutte le sedi opportune".

Sono i tifosi il cuore pulsante di questa nuova società. E' lo stesso presidente a sottolinearlo: "Il Bari non è di Gianluca Paparesta, il Bari è della città intera. Se non c'è supporto, vicinanza da parte della tifoseria, questa società non può andare avanti. E i numeri parlano chiaro: 11000 abbonamenti non ne fanno neppure a Napoli o a Palermo, nonostante tutte le nostre problematiche; faccio ammenda di alcuni errori commessi, perchè in 3 mesi non è facile mettere insieme tutti i piccoli tasselli per costruire qualcosa di nuovo ed è naturale sbagliare qualcosa". Arrivato ad incontro già iniziato, Paparesta ha così giustificato il suo ritardo: "Abbiamo chiuso un contratto importante stamattina, trovando un posto dove i tifosi potranno incontrarsi per acquistare un pò di merchandising della loro squadra".

Poi, una chiusura finale su Bari-Avellino, match ad alta tensione e vero e proprio crocevia della stagione biancorossa. L'ex arbitro internazionale predica calma, ricordando a tutti l'iniziativa che porterà domani allo stadio San Nicola circa 3000 bambini delle scuola calcio baresi: "Domani ospiteremo numerose scuole di calcio. E' importante ripartire dai giovani e, grazie a Dio, stiamo ottenendo grandi risultati a livello giovanile. Cerchiamo di essere presenti con correttezza, senza lanciare bombe."

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 18 ottobre 2014 alle 17:45
Autore: Antonio Bellacicco
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