Una promozione e un campionato in serie A da protagonista. Risultati importanti per una piazza che era rimasta lontana dal grande calcio per troppo tempo. Logico che Giorgio Perinetti, tra i principali artefici di quello splendido biennio, sia rimasto nel cuore dei tifosi baresi. Dopo l’addio al Palermo, in estate si era paventato un suo possibile ritorno nella città di San Nicola. Le cose però sono andate diversamente con la nomina a ds dell’ex Siena Stefano Antonelli. Il dirigente romano ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni della situazione attuale del Bari con un occhio al mercato e alle prime gare del torneo cadetto.

Buongiorno direttore, cosa ne pensa del calciomercato dei biancorossi?

“E’ stata rivoluzionata la rosa dell’anno scorso tranne qualche calciatore. Sono state fatte delle scelte in funzione del modulo che usa l’allenatore. Il Bari ha in rosa molti calciatori nuovi e ci vorrà del tempo per assimilare i dettami tattici di Mangia.”

I risultati ed il gioco espresso non sembrano entusiasmare la piazza...

“La serie B è un campionato difficilissimo. Anche Catania e Bologna stanno avendo diverse difficoltà. Sono passate solo tre giornate e se non ci fosse stata quella distrazione finale a Frosinone, il Bari ora avrebbe sei punti in classifica. E’stato ingaggiato un allenatore capace e propositivo che cerca di arrivare al gol tramite il gioco. Per vincere il campionato non bastano solo i calciatori o un tecnico bravo ma vi devono essere una serie di fattori. Bisogna essere bravi nella capacità di gestione, dando delle certezze al gruppo.”

Possiamo paragonare il Bari di Conte e Perinetti a quello di Mangia e Antonelli?

“Non mi piace fare paragoni. Ogni allenatore e direttore sportivo ha il proprio modo di operare. Noi, nel luglio del 2008 non avevamo i favori del pronostico e non vi era l’obbligo di vincere al contrario di quest’anno. Partimmo con De Pascalis esterno destro ed eravamo ai primissimi posti, poi a gennaio rinforzammo la rosa e sappiamo tutti com’è andata finire.”

Molti tifosi hanno criticato la cessione di Joao Silva al Palermo...

“E’ un’operazione economica importante che ci sta. L’avrei fatta anch’io. Prima di cederlo, però, avrei trovato un rimpiazzo. L’attacco del Bari è di assoluto valore ma mi sembra un po’ corto. Per un campionato lungo come quello cadetto ci vogliono quattro o cinque attaccanti e Wolski non mi sembra una prima punta ma un ottimo esterno.

Perinetti accostato al Bari in estate. Cosa è mancato per il suo ritorno in Puglia?

“Avevo dato la mia disponibilità a tornare anche perché devo ancora molto alla città ma la società ha fatto altre scelte che vanno rispettate. Forse ero scomodo a qualcuno, non so. Auguro comunque alla città i migliori successi dopo anni difficili, è una piazza straordinaria.”

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 16 settembre 2014 alle 12:00 / Fonte: di Mario Caprioli
Autore: Redazione TuttoBari
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