In Serie B vince chi lo merita e, tendenzialmente, chi merita è il più forte. L’affermazione poteva apparire scontata sino a quando a essere promosse nella massima serie erano le quattro migliori del campionato. Il regolamento attuale, introdotto dalla stagione 2004/05 e ulteriormente modificato dalla stagione 2013/14, prevede, invece, che siano i play off a decretare quale debba essere l’ultima squadra a compiere il grande salto, il che rende un po’ meno banale il concetto iniziale. Concetto che, tuttavia, non ha perso la sua validità ed è sopravvissuto ai cambiamenti: negli ultimi dieci campionati in ben otto occasioni le prime tre squadre della graduatoria sono approdate in Serie A.
Si esclude dall’analisi il campionato 2004/05, perché le promozioni di Treviso ed Ascoli, quarta e quinta in graduatoria, arrivano a seguito dei problemi finanziari di Torino e Perugia (seconda e terza alle spalle dell’Empoli). Dalla stagione 2005/06, fino a quella 2010/11, dunque per ben sei tornei consecutivi, la squadra classificatasi al terzo posto, conquista la massima Serie superando anche l’ostacolo dei playoff (solo nel 2007 non si disputano per il distacco di 10 punti tra il Genoa terzo e il Piacenza quarto). Primo canto fuori dal coro è quello della Sampdoria, che nel 2012 riesce a staccare il biglietto per la Serie A dell’anno successivo, concludendo la stagione regolare al sesto posto, a meno 13 dal Sassuolo terzo. La regola di cui sopra, tuttavia, anche in questa occasione è parzialmente rispettata: i blucerchiati, pur non meritando punti alla mano la promozione, ai nastri di partenza erano i favoriti per la vittoria finale, avendo disputato solo l’anno prima i playoff per la Champions League. Nell’annata 2012/13 tornano ad essere promosse le prime tre in graduatoria (Sassuolo, Verona e Livorno), mentre in quella successiva (l'anno della remuntada biancorossa, per intenderci) è il Cesena a violare, seppur non in modo clamoroso, il principio meritocratico. I bianconeri salgono di categoria nonostante concludano la regolar season al quarto posto, a soli due punti dal Latina. Quella dello scorso anno è storia recente: primo il Carpi, secondo il Frosinone, terze, a parti punti, Vicenza e Bologna. Gli emiliani, con un organico nettamente superiore hanno la meglio, superando prima l’Avellino e poi il Pescara (seppur con un doppio pareggio).
La cadetteria, in conclusione, non lascia spazio ad equivoci né a distopia alcuna: il raccolto è in proporzione a quanto si è seminato. Anche il Bari, dunque, dovrà far tesoro di questo insegnamento. L’organico gli concede in ogni caso i favori del pronostico, ma, solo conquistando il terzo posto, avrebbe l’80% di possibilità di essere promossa.
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