Intervistato dai microfoni di TMW Radio, Eugenio Fascetti, è ritornato sul suo passato da tecnico in biancorosso: "Quando sono arrivato, ero un po' mal visto a causa dei tre anni precedenti al Lecce. A Bari ho avuto grosse soddisfazioni, con il lancio di Cassano ma anche di Ventola, Zambrotta, De Ascentiis, Volpi. C'era una sequenza di ragazzi impressionante. Purtroppo la società viveva momenti non belli e ogni anno si doveva ricominciare, altrimenti si poteva andare in Europa. Alla fine tenere il Bari per tanti anni in Serie A è stata un'impresa".

Qualche aneddoto su Cassano: "Ho avuto la fortuna di essere l'allenatore del Bari in quel momento. Aveva qualità enormi, di alto livello. Un giorno Biagio Catalano mi disse che c'era un ragazzino delle giovanili che era straordinario e lo feci portare un giovedì al campo. Da quel momento non è più uscito dalla prima squadra e appena possibile l'ho buttato dentro. Poteva giocare anche l'anno prima ma lo fermarono per una questione medica relativa ad una cura per l'acne. Con me si è sempre comportato bene, si allenava bene. Il segreto era quello di lasciarlo abbastanza libero in campo di fare quello che gli veniva meglio. Doveva seguire l'istinto e basta, aveva grande fantasia e qualità. Il carattere? Non ha avuto un'infanzia bella, bisognava capire anche certe cose di lui".

Sezione: Gli ex / Data: Sab 19 novembre 2022 alle 07:00
Autore: Gianmaria De Candia
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