Il Bari esce con le ossa rotte dalle due trasferte consecutive di Bolzano e Catanzaro. Se in terra tirolese la prestazione è stata ampiamente insufficiente, ieri al “Ceravolo” almeno in termini di atteggiamento e carattere, la squadra ha lasciato intravedere qualcosa in più calciando maggiormente verso la porta avversaria senza trovare però il guizzo giusto. La realtà, però, al di là di alcuni passi in avanti, parla di un gruppo capace di mettere a segno 27 reti in appena 27 incontri con tanto di attacco fra i meno prolifici del campionato. Del resto, se Sibilli non gira, lì in avanti si fatica e non poco con nessuno degli altri attaccanti in grado di fare la differenza. Basti pensare, ad esempio, che nei novanta minuti contro gli uomini dell’ex Vivarini, il più pericoloso sia stato capitan Di Cesare con tanto di traversa colpita che grida ancora vendetta.

Parlare di play-off, ad oggi, non sarebbe intellettualmente scorretto nei confronti dei tifosi che continuano, giustamente, a manifestare il proprio dissenso. A far riflettere c’è il rendimento horror da autentica zona retrocessione offerto fuori casa, il terzo peggiore in assoluto della B dietro solo al fanalino di coda Lecco e alla FeralpiSalò. Appena due le vittorie in 14 incontri con 12 reti realizzate, 19 subite ed una media punti di 0,86. Non a caso, l'affermazione al di fuori delle mura amiche manca dallo scorso 29 ottobre, da quell’1-2 di Brescia che regalò a mister Marino la prima vittoria della sua gestione. Se in 27 incontri si sono succeduti in panchina ben tre allenatori senza riuscire a mutare il rendimento del club di Strada Torrebella, forse c’è qualcosa che non va alla base in termini di rosa e costruzione della squadra.

E poi, sono ben tre i turni senza rete su azione: infatti, dopo il 3-1 rifilato al Lecco, i biancorossi sono andati a segno solo su rigore contro la FeralpiSalò per poi rimanere a secco contro Sudtirol e, per l’appunto Catanzaro. Domenica, al “San Nicola”, arriva lo Spezia, imbrigliato in una zona play-out che questo Bari, a undici incontri dal termine della regular season, deve tenere ben lontana. La distanza su di essa è di solo quattro lunghezze, occorrerebbe non scherzare con il fuoco e cercare di concludere al meglio una stagione che può essere definita a tutti gli effetti maledetta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 28 febbraio 2024 alle 10:00
Autore: Sabino Del Latte
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