Si è chiusa oggi, in maniera ufficiale, l'esperienza di Michele Mignani sulla panchina del Bari. Il tecnico ha infatti rescisso il contratto con la società biancorossa per legarsi al Palermo, che l'ha scelto come sostituto dell'esonerato Eugenio Corini. Quella che si è conclusa è una parentesi che non può che essere considerata di successo, sebbene il principale ricordo che resta impresso nella mente è sempre quel doloroso istante della finale playoff, in cui la rete di Pavoletti ha impedito di coronare nella maniera più trionfante possibile il percorso che l'allenatore ha iniziato in Serie C.

Già, perché quando Mignani ha preso in mano la formazione biancorossa la situazione intorno al club di Via Torrebella era tutt'altro che rosea. Il campionato precedente aveva lasciato macerie e incertezze, con i proclami di inizio stagione che puntavano a dismettere il Bari dal ruolo di favorita che aveva avuto ai ranghi di partenza nel primo biennio in C. Pur attraversando alcuni momenti di difficoltà, invece, l'allenatore ligure è stato in grado di vincere in maniera ampiamente meritata il torneo, con diverse giornate di anticipo.

I numeri parlano di ventidue vittorie, nove pareggi e cinque sconfitte, con una media di 2.08 punti a partita. Una stagione trionfante, dunque, servita per porre le basi di quello che sarebbe stato l'anno successivo: con 17 successi, 14 pari e 7 sette sconfitte, oltre a una media di 1.71 punti per gara nella regular season, Mignani ha trainato il Bari in una stagione bella quanto tragica. Il campionato attuale, poi, è iniziato fra mille difficoltà, con un ritiro svolto con pochissimi titolari a disposizione e un avvio con una rosa non all'altezza delle aspettative iniziali. 

Nonostante questo, però, il tecnico ha chiuso con una sola sconfitta (anche se, a onor del vero, è arrivato anche appena un successo). Adesso è il tempo dei saluti, che Mignani fa tra gli applausi. Un privilegio del quale, a Bari, hanno potuto godere in pochi. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 aprile 2024 alle 20:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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