La fine di un incubo. Questo era stato il tragitto esterno del Bari da nove mesi a questa parte. Nel pomeriggio di Novara la formazione di Grosso rompe il digiuno ed esulta per il primo squillo esterno. Stoica la resistenza da Tonucci e compagni nel finale, pegno evidentemente necessario per meritare la festa e renderla, se possibile, ancora più liberatoria. E così il racconto della vittoria del Bari (seconda consecutiva, dopo quella col Pescara, primo posto in coabitazione col Parma, in attesa del Palermo) può essere benissimo sintetizzato nell'immagine dell'abbraccio fra Micai e i suoi principali colleghi della difesa dopo un pallone salvato in corner ad una manciata di minuti dalla fine oppure in quello fra Tonucci e Grosso dopo il primo gol in maglia biancorossa di Djavan Anderson, capace di chiudere a due mandate, in contropiede, il successo in Piemonte.

Mancava soltanto questo, almeno in termini di risultati, al Bari. Rotto il tabù esterno i biancorossi possono finalmente guardare con consapevolezza al futuro. Nulla è conquistato ma una certa ambizione inizia concretamente ad affiorare in una squadra che segna, si difende, sa soffrire e abbraccia soluzioni (vecchie e nuove) utili alla causa. Per informazioni rivedersi la prova di Tonucci che sembrava uscito dalle primissime scelte di Grosso e invece anche oggi è stato padrone in difesa. Anderson e Petriccione hanno confermato le qualità centrando anche il bersaglio. Il Bari sorride, e ritrova finalmente il piacere di esultare per un colpo esterno.

Sezione: Copertina / Data: Sab 18 novembre 2017 alle 17:15
Autore: Davide Giangaspero
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