A girare tra i bar del tifo è, fin da ieri sera, una larga mozione di sfiducia. La sconfitta contro lo Spezia non ha evidentemente condotto a una versione unitaria sui limiti del Bari. Per Colantuono la squadra si è calata degnamente nella partita, portando a casa una sconfitta non troppo meritata. Per gran parte dell'ambiente, quella in Liguria, è stata invece l'ennesima prova impalpabile di un Bari a due facce: decisamente meglio in casa, assolutamente insufficiente fuori. 

A proposito di versioni: a non convincere ultimamente sono proprio i racconti del mister. Narrazioni sempre piuttosto fiere sull'operato suo prima ancora che della squadra, non senza ricerca di alibi e qualche tiratina d'orecchie contestuale (infortuni, contestazioni, presunta disattenzione degli arbitri nei confronti del Bari). Gli si imputa una certa cocciutaggine nello strenuo oscurantismo di errori e fallimenti palesi. Permangono ancor più pragmaticamente dubbi sulla marcia di una squadra ulteriormente rinforzata a gennaio, vista dagli addetti ai lavori come tra le più serie candidate alla promozione, ma mai sul serio in lotta per le posizioni di testa.

E che dire dei cambi di modulo che una certa confusione sembrano, risultati alla mano, averla data anche alla squadra. Perché schierare la difesa a quattro contro il Latina per poi cambiarla appena quattro giorni dopo contro lo Spezia? E c'è chi da ieri si interroga sui limiti di un tecnico a cui in fondo non è mai stata cucita addosso l'etichetta del gran costruttore di gioco. La gara contro il Novara resta per lui lo spot di questa Serie B, come più volte ripetuto da quella serata. Fatto sta che, al di là dell'estemporaneo momento di grande bellezza, il Bari ha perso da allora altre due gare, confermando gli imbarazzi.

C'è chi, forse anche un po' provocatoriamente, ripensa a Stellone, l'allenatore esonerato. Chi, ormai, si è fatto invece una ragione sull'ennesima stagione interlocutoria. Con i play-off a rischio è sensazione condivisa quella che il Bari non ha finora meritato un posto in paradiso. Ventidue giornate non son bastate a Colantuono per entrare in sintonia col tifo, pur dopo un avvio incoraggiante. In molti chiedono ormai la testa di un mister che non sembra aver dato la scossa sperata. Dalla società, ad ogni modo, fanno sapere che la sua posizione non è in discussione e che si proseguirà con lui fino alla fine.

Sezione: Copertina / Data: Dom 09 aprile 2017 alle 11:00
Autore: Davide Giangaspero
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