Bari-Livorno. Lo stadio 'San Nicola' non presenta il colpo d'occhio delle grandi occasioni. Tra Fiera del Levante e concerto di Ligabue sono poco più di 15 mila i cuori biancorossi che hanno deciso di sostenere i propri beniamini in questo anomalo pomeriggio settembrino. 

La temperatura in campo è bollente ma i calciatori non sembrano risentirne. I primi minuti sono a senso unico: i galletti si mostrano più grintosi e provano ad impensierire da subito la retroguardia dei labronici. Dalle tribune serpeggia un silenzio irreale, anche perché i tifosi sono intenti a manifestare il proprio disappunto contro il Daspo di gruppo, lo spicchio centrale della nord è in sciopero per tutto il primo tempo.

Il gol di Sciaudone prova a rianimare la partecipazione dei supporters baresi ma è ancora troppo presto. Tuttavia dagli spalti si percepisce qualche timido incitamento per l'undici di Mangia. In tribuna est non manca l'apporto del pubblico, perfino la ovest espone un enorme bandierone biancorosso mentre la nord inneggia al presidente: "Paparesta uno di noi". Intanto l'inerzia del match sembra volgere dalla parte del Bari, merito di un incontenibile Stevanovic, protagonista sia nell'azione del vantaggio biancorosso (suo l'assist per Sciau) sia nelle altre sortite offensive della squadra di casa. 

Si giunge così al 35'. Con dieci minuti di anticipo la curva decide di rompere il silenzio. Bandiere e vessilli riprendono a sventolare e il pubblico comincia a cantare il motivetto che ha accompagnato i giocatori nel finale della scorsa stagione. Il pubblico barese risponde così, nel miglior modo possibile, alle imbarazzanti vicende relative alla rissa del 12 maggio scorso durante Bari-Juve Stabia e restituisce l'immagine più consona alla città e alla tifoseria, tra le più passionali del nostro Paese.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 21 settembre 2014 alle 11:30
Autore: Fabio Mangini
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