E' facile lasciarsi andare ai ricordi, ai rimpianti. La situazione in casa Bari è talmente triste e delicata che, per qualsiasi tifoso, è davvero un gioco da ragazzi - oltre che un toccasana - chiudere gli occhi e ripercorrere con la mente il passato più o meno recente. Quello, per intenderci, legato ai nomi, e alle firme eccellenti, di gente del calibro di Antonio Conte, Giampiero Ventura e Giorgio Perinetti.

Quest'ultimo, in una recentissima intervista rilasciata ai nostri microfoni, ha ribadito a chiari lettere di non sentirsi - come vorrebbe far credere qualcuno - responsabile del monte debiti che, oggi, inquina il bilancio della società biancorossa. Lui (come tutti del resto) ha lavorato per il bene del club, operando solo ed esclusivamente con il consenso della proprietà. In fondo, è davvero stupido pensare il contrario, è davvero poco intelligente credere che, mentre il buon Perinetti spendeva ed elargiva ingaggi importanti, la presidenza non fosse d'accordo con le strategie sportive del diesse, che con il suo operato ha portato il Bari a livelli mai raggiunti prima.

Un altro grande personaggio che in Puglia ha lasciato bei ricordi è Giampiero Ventura, oggi in sella al Torino, squadra e società con cui, l'ex allenatore del Bari, sta raggiungendo traguardi incredibili, non solo sportivi ma anche economici. Grazie al lavoro consumato negli ultimi anni, oggi la rosa granata ha praticamente triplicato il suo valore, tecnico e finanziario. Come riportato da La Stampa, infatti, la stima del parco giocatori è di circa 41,3 milioni di euro, quasi tre volte maggiore rispetto ai 16,35 milioni spesi complessivamente. Complimenti a Ventura e al Torino, società seria ed ambiziosa che dimostra come il calcio, se affrontato e gestito con lungimiranza ed intelligenza, è in grado di generare utili e prosperità, sportiva e non.

A chiudere il cerchio, le gesta - lontane da Bari - di Antonio Conte, tecnico della Juventus vicino alla vittoria del suo terzo scudetto di fila, il suo quarto campionato consecutivo se si tiene presente quello vinto con il Siena. 

E per i baresi, e per i tifosi biancorossi in particolare, il rammarico continua. Aver avuto al proprio servizio nel recente passato professionisti preparati come quelli mensionati in questo articolo, e ritrovarsi oggi a recitare il triste ruolo di cenerentola del campionato cadetto, è qualcosa di incredibile ed inaccettabile. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 06 febbraio 2014 alle 18:00
Autore: Andrea Dipalo
vedi letture
Print