Una vita spesa accanto ai colori biancorossi. E’ stata indubbiamente quella di Biagio Catalano, ex storico ed indimenticato attaccante del Bari deceduto nella serata di ieri – al termine di una lunga malattia – all’età di 76 anni. Una perdita che lascia un vuoto importante  nei ricordi dei tifosi del galletto, soprattutto per quelli meno giovani e che hanno avuto la possibilità di ammirare il suo talento al servizio del Bari dal 1957 al 1965, ossia per otto lunghi anni.

Barese verace, Catalano venne notato e portato in prima squadra a metà campionato 1956/57 dall’allora tecnico Allasio. La sua gara d’esordio fu Monza – Bari del 17 marzo 1957, poi vinta dai galletti per 1-0. Distintosi da subito come giocatore tenace e dotato di un’invidiabile tecnica, diventò sempre più goleador dei biancorossi (ottenne due promozioni in A), indossando più volte anche la fascia da capitano. Su di lui ben presto si concentrarono le attenzioni dei più grandi club italiani (soprattutto la Juventus), e persino il quotidiano francese L’Equipe si affrettò a soprannominarlo “il Sivori del Sud”.

Un brutto infortunio in Bari – Genoa nella primavera del 1964, però, stroncò sul nascere ogni grande ambizione. Se questo episodio da una parte causò ai galletti la retrocessione in Serie B, dall’altra costrinse la punta barese ad una lunga serie di tribolazioni ed interventi. Nel novembre del 1965 passò alla Sampdoria e successivamente al Mantova, sempre in Serie A, prima di fare ritorno nel club pugliese nel 1979 nelle vesti di allenatore in seconda: un incarico che ricopri sino alla primavera del 2001, tornando a vivere in prima persona gioie e dolori della recente storia biancorossa.

Sezione: Copertina / Data: Ven 28 agosto 2015 alle 10:00
Autore: Domenico Brandonisio
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