La volta buona? A registrare gli umori di queste ore, qualche ingrediente in più di prima, oggi ci sarebbe. Il Bari cerca una punta, Fantanonio è reduce dall'ennesima rottura della sua carriera, e nessuna società di dimensione superiore ai biancorossi sembra oggi disposta a ripuntare su di lui. Subito una precisazione: Bari non è piazza in cui svernare, si capirebbe subito in fondo. Il peso della maglia biancorossa, specie in serie B, le aspettative di una città estremamente presente nella sua passionalità, son tali da schiacciare qualsiasi bluff. Ma il Cassano della passata stagione, e quello presentatosi in ritiro quest'estate con la Samp, è un calciatore fisicamente integro, meno appesantito di tanti suoi illustri colleghi che, in ferie, hanno evidentemente dimenticato tabelle alimentari a casa. Al massimo il problema di Cassano resta nella testa e in quel pizzico di orgoglio che, nelle ultime settimane, gli ha fatto puntare i piedi a Genova, nonostante gli inviti trasversali, da parte di Ferrero in primis, a lasciar perdere e salutarsi. Bisognerebbe però valutare quanto è diritto di un professionista pretendere rispetto, forte di un contratto. O quanto, questo, sia piuttosto indice di una solida pigrizia da mare ligure che, non superiore a quello pugliese, resta comunque la casa dove Cassano meglio dice di essersi trovato in carriera.

Questi i fatti, o meglio lo scenario in cui si muove l'accostamento al Bari. Non confermato dalla società biancorossa, ma sempre più prepotente nei corridoi del mercato. Ci provò già Paparesta, un anno e mezzo fa, più o meno concretamente. Ma Cassano, pur analizzando la proposta, decise di lasciar stare concedendosi qualche mese di vacanza. Fatto sta che, anche questa volta, sponsor e mani magiche sarebbero disposte a finanziare a occhi chiusi il surplus di un'operazione che, a livello di marketing (e forse anche di campo), avrebbe più di qualche aspetto positivo. Comprare Cassano significherebbe aumentare a dismisura l'attenzione sul Bari. Ma anche dare un avvertimento chiaro alle avversarie sulla ricchezza a disposizione della rosa di Stellone che, oltre a qualche giovane di belle speranze, può permettersi il lusso di annoverare in team calciatori dalla comprovata esperienza. Uno è arrivato in difesa (Moras), un altro è appena giunto a centrocampo (Basha). Cassano finirebbe per dare un riferimento anche all'attacco. Non mancherebbero ovviamente i discorsi alternativi, o semplicemente più critici. Quanto Cassano si integrerebbe in un campionato che, di fatto, non ha mai conosciuto, lanciato come fu da Fascetti direttamente contro l'Inter nella famosa serata del gol che gli cambiò la vita? Riuscirebbe Cassano a ritrovare in tempi stretti il giusto grip con una città che ha lasciato, talvolta ignorato, in modo controverso?

Stellone, però, ieri non ha certo scansato l'idea. L'ha semplicemente sviata con un dribling, pratica che ha imparato a conoscere da allenatore visto che da calciatore amava sfondare in modo molto meno ortodosso nelle aree di rigore degli avversari. Lui sa cosa serve al Bari. E uno come Cassano non gli dispiacerebbe di certo. Si dice poi che lo stesso Sogliano nutri una certa stima per Fantantonio e che, dopo aver portato l'ultratrentenne Toni al Verona, possa optare per un'altra scommessa del genere in una carriera già collaudata a misura di intuizioni. Una mossa di coraggio, un regalo inequivocabile per queste latitudini. Cassano e il Bari... ci risiamo.

Sezione: Copertina / Data: Ven 12 agosto 2016 alle 14:00
Autore: Davide Giangaspero
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