Prima Basha, poi Fedele. Il Bari ringrazia l'insolita vena realizzativa dei suoi centrocampisti e porta a casa tre punti importantissimi. Contro il Carpi (non certo l'ultima passante della categoria...) gli uomini di Colantuono hanno meritato il successo bissando, su più ampia scala, il buon primo tempo di sei giorni fa con lo Spezia. E proprio come anello di continuità della gara contro lo Spezia è arrivato l'argomento romantico che nemmeno i più accaniti romanzieri, forse, avrebbero potuto immaginare. Fedele in panchina, strascico di un inevitabile primo momento di sconforto, poi in campo nella ripresa e subito in rete a sigillare un punteggio che, questa volta, lo ha visto protagonista in positivo. Lo svizzero si è recato subito sotto la Nord a festeggiare in modo composto quanto riconoscente, con le mani alzate verso chi, in settimana, non lo ha certo crocifisso ma aiutato a reagire. 

Tutto molto bello perché Fedele, il protagonista della favola, e il Bari, avevano necessità di ritrovare in fretta il sorriso. I primi tre punti della gestione Colantuono sono arrivati con fare spigliato, persino rabbioso nel primo tempo quando i biancorossi a furia di attaccare hanno anche reclamato qualche spinta di troppo, e sicuramente concreto nella ripresa quando una bella intuizione dalla distanza di Basha (in vistosa crescita, al di là del gol) e un preciso inserimento in area dell'uomo che più cercava il riscatto immediato hanno dato forza, anche nel punteggio, ad una supremazia abbastanza trasparente.

Sì, la strada giusta. Il Bari può esultare per la cura da cavallo (come l'ha chiamata senza troppi giri di parole il presidente Giancaspro presentando ormai una decina di giorni fa il nuovo mister, al fischio finale apparso visibilmente provato). I galletti costituiscono oggi un'orchestra più corale, in grado di attaccare con diversi uomini la porta e di mandare in gol quante più pedine possibili. Funziona l'estro di Brienza così come la voglia di emergere di chi, fin qui, ha giocato meno (per informazioni chiedere a Tonucci, arcigno baluardo in coppia con Moras, prima del ko fisico che lo ha costretto al cambio). A fine match un boato di liberazione. Si attendeva con ansia, in fondo, il ritorno alla vittoria. Lo meritava una piazza che nelle ultime settimane ha sofferto le pene dell'inferno.

Sezione: Copertina / Data: Sab 19 novembre 2016 alle 16:55
Autore: Davide Giangaspero
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