Il Bari e' andato a fondo per sempre. Strane analogie mi vengono in mente se raffronto quanto accaduto ad un naufragio:

il Presidente, qui simbolicamente il Comandante, va a fondo anche lui nel fallimento, con tutte le conseguenze.

Ha deciso di affondare assieme alla nave, come Edward Smith sul Titanic. Ma Edward Smith ne mori' per onore, come si usava allora, in tempi nei quali il fallimento era una macchia indelebile per tutta la famiglia e per generazioni, onta intollerabile che solo il sacrificio della propria vita ne avrebbe riabilitata la memoria. Oggi invece si fallisce apposta per non pagare i debiti, anzi chi lo fa e' visto piuttosto come meritevole di attenzione per averci saputo fare. Ma tornando alla nostra allegoria, nella dolorosa

ed assurda faccenda che tutti stiamo vivendo, piu' che il Capitano Smith ci vedo un aspetto vedo piu' simile a Francesco Schettino, il quale da un lato si e' salvato, ma dopo aver fatto affondare lui stesso la nave, e non per eroismo.

Ora una cosa non capisco, che mi torna e ritorna alla mente come inspiegabile: perche' il Capitano ha preferito affondare portandosi il Bari appresso, piuttosto che chiedere aiuto: avrebbe mantenuto con il suo 30% un piede nella Societa', potendo nei tempi opportuni, una volta migliorata la situazione economica attraverso la vendita di validi giocatori, gia' da tempo in orbita di uscita, rientrare almeno parzialmente nelle perdite, magari chiedendo di essere liquidato per la quota di sua pertinenza. Perche'? Ora la domanda lascia il tempo che trova: il Comandante ha lasciato affondare la nave senza battere un SOS, portandola alla fine con tutti i sogni e le speranze di grandi e piccini a bordo, per poi scendere e salvarsi.

Almeno sino ad oggi.

Villy Calabrese

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Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Mer 18 luglio 2018 alle 15:00
Autore: Redazione TuttoBari
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