Mettiamo a confronto la promozione del Livorno con l’attuale rendimento del Bari. Sarà che le statistiche a volte possono essere sovvertite, ma io credo che più indizi fanno una prova. Il Livorno dell’annata 2012/2013 concluse il campionato al terzo posto con 77 goal realizzati e 47 subiti totalizzando 80 punti. Aveva come capocannoniere Paulinho 20 reti e ben tre giocatori con più di 10 goal, Siligardi (14) Belingheri(14) Dionisi (13). Se volessimo soffermarci su questi numeri sarebbe sicuramente un dato positivo, ma ci sono dei dati che secondo me possono far riflettere. Primo fra tutti il numero di goal subiti, quasi 50, che per una squadra che deve puntare alla promozione sono un po’ troppi. I due spareggi effettuati con Brescia ed Empoli hanno riservato solo tre pareggi per uno ad uno e soltanto la vittoria per una rete a zero contro l’Empoli, dimostrando di non avere una grandissima superiorità e badando soprattutto a gestire il risultato di vantaggio, trovandosi già in terza posizione. Se si volesse essere un po’ più fiscali, 77 goal in 42 giornate sono 1,8 goal a partita,quasi due e cmq non male per la serie B. L’anno successivo però in serie A il Livorno è retrocesso con l’esonero di Mr Nicola, dopo solo 5 mesi di massima serie. Forse il gioco un po’ troppo timido e rinunciatario non era poi così valido come in cadetteria, dove i numeri erano normali, senza nulla di eccezionale. Ad oggi la squadra Biancorossa è di gran lunga indietro rispetto al Livorno, i 10 goal segnati ed i 12 subiti in 9 giornate statisticamente non sono di certo un bel segnale e se a questo aggiungiamo il gioco del tutto assente, dovremmo già interrogarci sull’eventuale possibilità che questa squadra possa riuscire a centrare o meno l’obbiettivo. Senza troppi giri di parole un rendimento cosi altalenante e con un filo comune, il NON GIOCO, porterebbe il Bari ad uno score finale di 50 goal circa realizzati e 60 subiti, certamente un risultato che difficilmente collocherebbe il Bari nell’olimpo, se non con tanta fortuna. Ma si sa, la fortuna va cercata e conquistata e questo non pare essere il modo migliore. Ammettendo anche di centrare la serie A, con questa mentalità sarebbe molto difficile da mantenere. Ed allora mi domando e chiedo a voi tutti (Media, esperti del settore, tifosi ed addetti ai lavori) è giusto percorrere questa strada continuando a giustificare le scelte e l’operato di Nicola, della società e dei calciatori?? Possibile non notare certe difficoltà che ormai fanno essere il Bari un malato cronico da quasi una stagione???
ANTONIO DONVITO
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