Alla vigilia di una sfida cruciale, in un momento delicato, come da prassi, è stato il direttore sportivo Polito a presenziare in conferenza stampa. Contro la Sampdoria, l’ennesimo crocevia della stagione, questa volta per scongiurare le fiamme dell’inferno. Ha chiesto ulteriore supporto, Polito, più per far sotterrare momentaneamente l’ascia di guerra, piuttosto che far richieste ad una tifoseria che nulla ha fatto mancare. L’allusione è ad una metafora affettiva, in cui questo Bari sarebbe ‘il figlio sfortunato’ di una città che, per passione, è genitore della squadra, così come lo stesso Polito.

Il direttore ha fatto riferimento in un paio di battute alla ‘sfortuna’ o ad altri fattori esterni che hanno condizionato il rendimento dei calciatori. In primis, il fatto che la squadra ‘non abbia legato all’interno. Certamente un fattore che incide e per il quale i risultati possono fungere da motore. Ma che non è stato sicuramente coadiuvato dalla costruzione di una rosa avvenuta negli ultimi giorni di mercato, con scarsa partecipazione al ritiro.

Gli infortuni, poi, che hanno lacerato la stagione biancorossa e ai quali, però, la società ha avuto modo di porre rimedio attraverso il mercato di riparazione. In cui, a fronte di due centrocampisti gravemente infortunati (Koutsoupias e Maiello) ne è arrivato solo uno, rivelatosi non pienamente in condizione e l’approdo di Puscas e Kallon per rimpolpare un attacco orfano di Diaw, Aramu e Menez non pienamente recuperato. A posteriori, un mercato non pienamente ‘riparatorio’.

Il Bari si ritrova, dunque, con una rosa deficitaria, in cui i continui mutamenti tattici sono sinonimo di incompletezza, pur che di duttilità. Con l’auspicio di salvare la pelle, poi, ci sarà quindi da operare una seconda rivoluzione (con la prima mal riuscita), per dare fede al piano triennale.

Polito ha rinviato qualsiasi processo a fine stagione, ma la sensazione è che, a prescindere dall’esito, non ci saranno giudizi clementi.

Sezione: Copertina / Data: Ven 15 marzo 2024 alle 21:00
Autore: Luigi Arbore
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