Riavvolgendo i nastri della partita tra Bari-Sassuolo, sono tante le emozioni che, a distanza di poche ore dallo spettacolare pareggio del San Nicola, si possono rivivere con estremo piacere. Un 3-3 che, come sottolineato dallo stesso Eusubio Di Francesco in zone mixe a fine partita, è da ritenersi in maniera assoluta un vero e proprio spot per il calcio, ieri rispettato, riverito e rivitalizzato grazie alla prestazione di due squadre che hanno fatto di tutto, e di più, per portare a casa un successo che, a conti fatti, avrebbero forse meritato entrambe, con i biancorossi leggermente in vantaggio se la diatriba si fosse risolta con il classico metodo tanto caro al pugilato, ovvero ai punti.

Ma tantè che, al 95' minuto, non sono bastati sei gol, e un'infinità di occasioni da rete, per decretare un vincitore. Che comunque c'è stato: a trionfare in un pomeriggio agro-dolce di dicembre, è stato lo spettacolo, che soprattutto il Bari di Vincenzo Torrente sta dimotrando di saper produrre in questi mesi di campionato in cui nessuna delle altre partecipanti al torneo cadetto ha saputo pareggiare. La formazione barese è un'orchestra capace di musica soave, e poco importa se, di tanto in tanto, i ragazzi inciampano in qualche batosta. Ci sta, alla luce di tanti perchè. Ma il palcoscenico, almeno oggi, dev'essere terra esclusiva dei meriti, tanti e sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei tifosi, ieri allo stadio contenti, e festanti, nemmeno il Bari avesse vinto.

I primi applausi vanno a lui, al fautore principale di questo bel giocattolo: Vincenzo Torrente. Il tecnico campano, troppo spesso, e con troppa superficialità, criticato la passata stagione, è risorto come meglio non avrebbe potuto, dando, nonostante le solite problematiche, un'anima chiara e limpida al suo gruppo, cresciuto nel tempo e oggi solido come una roccia. La quadratura del cercio è compiuta, ora bisogna davvero solamente continuare a lavorare sulla falsa riga di questi mesi, in cui nemmeno le penalizzazioni e le incertezze sul domani hanno condizionato lo spogliatoio, guidato da leader silenziosi ma allo stasseo tempo carismatici, e pure parecchio. Pensiamo a Caputo, a Borghese, a Galano, a Bellomo, a Romizi, a Dos Santos: pensiamo un po a tutti in questo momento, perchè tutti, o quasi, stanno dimostrando di poter saper essere leader, almeno di loro stessi. La crescita esponenziale che tanti ragazzotti stanno consumando è li a testimoniare la bontà, e l'efficenza, del lavoro sin qui svolto dall'allenatore biancorosso, che vive oggi giorni di gloria, smorzati dalla sua solita umiltà e trasparenza. Anche ieri in sala stampa, pochi complimenti e tanto rammarico: il suo Bari deve e può fare di più, anche contro la capolista Sassuolo. Mister, lei è un mito!

Tornando allo spettacolo, non si offenderà nessuno se, da questo momento in poi crediamo che si posso aggiungere alla mappa del bel gioco, un nuovo luna park: benvenuti a Torrentelandia!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 02 dicembre 2012 alle 12:15
Autore: Andrea Dipalo
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