"Non guardo la classifica". Più chiaro di così non poteva essere mister Torrente, che nel post partita di Bari-Vicenza ha così risposto in sala stampa a chi, giustamente, gli ha fatto notare che, penalizzazioni a parte, questo Bari viaggia a ritmi, e risultati, da capolista (quasi). Ma il tecnico biancorosso non ci pensa: la classifica, almeno sino a dopo Natale, per lui non conta nulla. Ad interessarlo sono solo le performance del suo gruppo, contro il Vicenza alla quarta vittoria consecutiva in casa: roba da matti. In B nessuno ha fatto meglio del galletto tra le proprie mura. Ma questo, per mister Torrente, non basta per cadere nel facile tranello dell'entusiasmo, che vorrebbe un Bari in piena regola per la lotta alla serie A. Per carità (direbbe il coach)!

Fatto sta che, percorso alla mano, questa squadra ha conquistato ben 17 punti in otto partite, viaggiando alla media di 2,12 punti a match. Un ritmo che, a parte il Sassuolo, nessuna delle partecipanti ha saputo tenere. Il trucco? Semplice: l'aver rovesciato il trend negativo di non saper vincere in casa (deficienza che tanto male ha fatto la passata stagione al campionato del Bari). Poi c'è la maturità che, nonostante la giovane età, mostra di aver acquisito questo gruppo. E, infine, c'è lui, mister Torrente, che ha dato un'anima a questo gruppo, di cui è mentore oltre che ideatore. 

Al triplice fischio finale del match con il Vicenza, da diversi settori dello stadio San Nicola si è alzato il coro "... serie A". E qui la domanda nasce spontanea: alla luce di tutto, è davvero il caso di sognare? Prendendo atto dei passi avanti (da gigante) fatti da società e staff tecnico rispetto ad un anno fa, e constatando la forza della squadra (coesa in un gioco che sembra suo da trent'anni), sembra davvero che ci siano tutti gli ingredienti per calcare l'onda dell'entusiasmo e tornare a sognare. Ma forse è meglio non esagerare troppo. Come dicono, questa squadra è stata studiata e costruita per raggiungere la salvezza. Una volta raggiunta quella, magari, si penserà ad altro. La cosa importante è che questa squadra piace, e pure parecchio. Così come sono gradite tutte le iniziative che la società, con a capo il dott. Claudio Garzelli, ha da tempo messo in atto per riavvicinare i tifosi ai ragazzi, che partita dopo partita stanno dimostrando di meritare tutto l'affetto che la paizza sta tornando a mostrare nei loro confronti. 

Che aggiungere. Godiamoci il momento. E se questo è già un sogno, un consiglio: non fatevi svegliare da nessuno...

Sezione: Editoriale / Data: Sab 06 ottobre 2012 alle 19:45
Autore: Andrea Dipalo
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