Capitano, leader della squadra, colonna portante che ha tenuto in piedi la retroguardia: si sprecano i possibili aggettivi da utilizzare per parlare del rendimento di Valerio Di Cesare, fra i titolarissimi sia con Giovanni Cornacchini che con Vincenzo Vivarini. Il difensore è stato uno degli uomini simbolo del Bari durante tutta una stagione lastricata di difficoltà e conclusa con la cocente sconfitta nella finale playoff di Reggio Emilia.

Sebbene non sia finito sul tabellino dei marcatori con la stessa frequenza dello scorso campionato, in cui aveva segnato sei reti, Di Cesare si è fatto comunque sentire in fase di realizzazione. Due sono state le reti durante la regular season, contro Cavese e Bisceglie, mentre una, pesantissima, è arrivata ai playoff, quando Di Cesare ha aperto i giochi nella semifinale contro la Carrarese.

Le sue prestazioni sono state sempre di altissimo livello non solo nelle occasioni in cui il difensore si è spinto nella metà campo avversaria, ma anche quando ha guidato i compagni dalla sua posizione naturale, quella difensiva. Insieme al Alessio Sabbione ha formato infatti una coppia sicura e affidabile. L'unica pecca riguarda le difficoltà mostrate contro calciatori veloci, soprattutto in vitrù delle caratteristiche dei due. 

Sul futuro paiono esserci pochi dubbi: se Valerio Di Cesare vorrà, e tutto fra propendere per questa possibilità, sarà ancora un difensore del Bari. Quest'anno ha affermato di voler sfruttare a tutti i costi l'occasione per riprendersi la B con la squadra di cui è capitano: è andata male, ma nel prossimo campionato bisognerà riprovarci. E per farlo servirà tutta l'esperienza accumulata negli anni dai veterani.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 29 luglio 2020 alle 10:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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