La colonna portante del Bari, protagonista della vittoria del campionato di Serie C, sarà quasi sicuramente confermata in blocco per il prossimo torneo cadetto. In questo nucleo sono presenti numerosi giocatori dalla lunga ed importante esperienza in B (vedi Antenucci, Maiello, Terranova...) ma al contempo un paio di inaspettate eccezioni.
Si tratta due elementi fondamentali all'interno della cavalcata trionfale dei galletti: Botta e Maita. Partiamo dal fantasista argentino, arrivato in Italia all'eta di 23 anni (2013) e capace di collezionare 31 presenze con le maglie di Inter e Chievo Verona. Prestazioni discrete e lontane dalla aspettative del club nerazzurro (proprietario del cartellino in quel periodo), che lo spinsero a tornare in Sud America tra Messico e Argentina, dove vince un titolo nazionale con il Pachuca (messicano) e partecipa a tutte le competizioni di club più importanti del continente (Libertadores e Copa Sudamericana). Un profilo di una certa caratura ma che nell'estate 2020 decide a sorpresa di rientrare nella penisola italica, accettando di ripartire dal basso, esattamente dalla Lega Pro con la Sambenedettese. Nell'annata marchigiana ed in quella successiva con i biancorossi dimostra ampiamente la sua superiorità tecnica rispetto alla categoria e, dunque, l'imminente partecipazione da esordiente alla B risulta ampiamente alla portata del curriculum del classe '90, già abituato a palcoscenici anche superiori.
Diverso il discorso per il centrocampista tuttofare all'interno del terzetto dei titolari di mister Mignani. Maita cresce nel settore giovanile della Reggina, riuscendo a debuttare in prima squadra a soli 16 anni nell'ultima giornata della Serie B 2010/11 nel ko 3-2 di Sassuolo. Una mezzora abbondante che ad oggi resta l'unica esperienza cadetta della sua carriera. Da quel momento inizia una lunga trafila di prestiti in Serie C, senza però riuscire a brillare. La svolta arriva nel 2015 (21enne) con il trasferimento a titolo definitivo a Catanzaro in cui trova maggiore continuità e spessore a livello di prestazioni. Nelle stagioni successiva arriva la consacrazione sotto la guida tecnica di Auteri, tanto da attirare le attenzioni del Bari, che lo preleva nel gennaio 2020 sotto esplicita richiesta del tecnico Vivarini. Il resto poi fa parte della storia recente biancorossa, risultando probabilmente il calciatore più continuo sotto il profilo del rendimento. Per Maita, dunque, il ritorno in B rappresenta un vero e proprio cerchio che si chiude dopo anni di sacrifici e lotte alla ricerca del riconoscimento del proprio valore.
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