Pedro Kamatà, ex esterno offensivo del Bari, dal 2008 al 2011, ha raccontato in un'intervista per TuttoBari il suo legame speciale con la città e la squadra, ripercorrendo i momenti più belli della sua carriera in biancorosso, con cui ha vissuto anche una promozione in Serie A da protagonista con Antonio Conte. "I due anni e mezzo a Bari sono stati i più belli della mia vita, dentro e fuori dal campo. Mio figlio è nato lì, ho stretto amicizie che durano ancora oggi. Bari per me resterà sempre una cosa molto bella."
L'arrivo a Bari tra dubbi e scetticismo. Kamata ricorda bene il suo arrivo in Puglia: "Sono arrivato come un giocatore sconosciuto, dalla C1. C'era un forum online dove i tifosi si chiedevano chi fossi e criticavano la mia scelta da parte di Matarrese e della società. Mi ha fatto male leggere certe cose, ma ho trasformato quelle critiche in motivazione. Alla prima partita ho fatto un assist, alla seconda un altro. Pian piano sono diventato il portafortuna della squadra, anche per Conte, che spesso mi faceva entrare a gara in corso per cambiare la partita. Alla fine, già in quella stessa stagione la gente allo stadio non vedeva l'ora che entrassi in campo"
Il rapporto con Antonio Conte e la promozione in Serie A. "Conte mi trattava come un figlio, avevamo un rapporto speciale. Con lui si andava dritti per la propria strada, senza concessioni. Se un giocatore non seguiva le sue idee, non trovava spazio. Era un vincente, lo si vedeva già allora. Grazie al suo lavoro e alla squadra che avevamo, siamo riusciti a conquistare la promozione in Serie A".
Il tema della multiproprietà e il futuro del Bari. Sul tema della gestione societaria e della multiproprietà con il Napoli, Kamata usa una metafora chiara: "Non capisco come si possa essere proprietari di due squadre. È come stare con due donne: l'amore è uno solo, non si può dividere. Per me è una questione di volontà. Oggi nel calcio se si vuole fare bene ci vogliono i soldi, quindi se lui ce li ha e vuole veramente portare il Bari in alto, sa cosa deve fare. Se De Laurentiis vuole davvero portare il Bari in alto, deve investire come fa con il Napoli. Qui la passione dei tifosi è persino più grande che a Napoli".
Con queste parole, Kamatà ha ribadito il suo amore per la città, dove sa che è sempre il benvenuto, e la squadra, augurandosi che il Bari possa tornare ai fasti di un tempo. Ora vive vicino a Parigi ma in fondo sa che, d'altronde, solo se avesse il mare, sarebbe una piccola Bari.
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