Come riporta il quotidiano “Repubblica”, l’ex attaccante del Bari Antonio Cassano soccombe, nel giudizio intentato contro di lui dall’Agenzia delle Entrate, in riferimento ad alcuni compensi percepiti ai tempi in cui il giocatore militava nella Roma.

Nello specifico, il fisco riteneva, a ragione, stando alla pronuncia dei magistrati, che 263 mila euro versati dalla società capitolina, sotto forma di fringe benefit (una delle voci addizionali della retribuzione) al procuratore dell’atleta, dovessero ritenersi soggetti a tassazione, in quanto parte dello stipendio della punta. Opposta la tesi del calciatore, che ora dovrà pagare il dovuto:"Secondo i giudici tributari pugliesi, c'erano "perplessità" sul fatto che la somma dovesse essere tassata. Per la Cassazione, invece, non ci sono dubbi."  

Sezione: Gli ex / Data: Mar 11 febbraio 2020 alle 17:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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