E' versione condivisa che una grande squadra debba fare del proprio stadio di casa un fortino. Dalle mura amiche devono provenire i punti principali per raggiungere i propri obiettivi. Questo vale ancora di più quando si è una squadra con una tifoseria enorme e innamorata. Certo è che, alle volte, la pressione che deriva dal proprio popolo può essere nemica. E questo sembra essere il caso, fin qui, del Bari. I numeri in casa sono impietosi e lasciano spazio ad alcune considerazioni, a maggior ragione dopo il flop di sabato contro il Perugia.

I biancorossi fin qui hanno disputato 11 partite casalinghe raccogliendo in totale 14 punti frutto di 5 pareggi, 3 sconfitte e appena 3 vittorie. Al contrario il bottino in trasferta dice 19 punti in altrettante 11 partite.

Il dato non può non far riflettere, soprattutto se si pongono in analisi le 11 partite casalinghe. Nelle 3 circostanze in cui il Bari ha vinto, gli uomini di Mignani hanno stappato la partita dopo pochissimi minuti: al 7’ con il Brescia, al 6’ con il Modena e al 5’ con il Parma. In tutte e tre le circostanze i galletti, rassicurati dall’immediato vantaggio, hanno finito per dilagare: 6 gol al Brescia, 4 a Modena e Parma.

Al contrario, nelle restanti 8 partite il Bari ha faticato a trovare la via della rete, per ben 4 volte è rimasto a secco (Ascoli, Ternana, Pisa e Perugia). Tranne che con il Palermo, in tutte le altre partite il Bari è sempre andato a segno nel primo tempo. In conclusione, se i biancorossi non riescono a sbloccare la gara nella prima frazione, non riescono più a trovare la via della rete.

La cosa si può spiegare in due modi. La prima chiave di lettura è di natura psicologica. Il Bari continua (incredibilmente) a far fatica a reggere la pressione di uno stadio come il San Nicola, capace di fare numeri da Champions League. L’altra è di natura tattica: quella di Mignani è una squadra che ha nella rapidità del ribaltamento di fronte e nella ripartenza micidiale le proprie armi vincenti. È naturale che sia così con giocatori come Cheddira e Folorunsho. La sensazione, derivata soprattutto nella gara con il Perugia, è che il Bari faccia invece fatica a prendere l’iniziativa di gioco contro squadre chiuse: da qui deriverebbe la stiticità in casa (dove si è chiamati a imporre il gioco) che si trasforma in goleada quando la partita viene sbloccata immediatamente. Diverso il contesto in trasferta, dove si trovano, inevitabilmente, più spazi.

La speranza è che questi ultimi giorni di mercato possano regalare alla piazza e all’allenatore dei giocatori in grado di rendere la squadra più protagonista in casa. Giocatori con un elevato tasso tecnico e un buon indice di personalità, capaci di entusiasmare un pubblico legittimamente esigente, sbloccando contese bloccate. Esposito in tal senso sembra essere una scommessa intelligente.   

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 30 gennaio 2023 alle 15:00
Autore: Antonio Testini
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