Tempo di primi bilanci in casa biancorossa dopo il primo mese di campionato. Mister Cornacchini sembra aver già individuato alcuni elementi cardine dal punto di vista tattico. Tra questi spicca Francesco Bolzoni, collocato come fulcro centrale della mediana a tre. Il classe ‘89, dopo stagioni difficili, si è perfettamente calato nella realtà biancorossa, ritrovando subito un ottimo stato di forma. Tuttavia nel corso della sua carriera non ha praticamente mai occupato il ruolo di regista. Si tratta, infatti, di una posizione atipica per le sue caratteristiche, confermata dallo stesso giocatore in conferenza stampa, in cui ha nominato Casemiro del Real Madrid come fonte d'ispirazione. 

Bolzoni sta però dimostrando di poter dire la sua, agevolato anche dalla categoria. Non sarà così elegante ma è evidente la supremazia tecnico-tattica e mentale nei confronti degli avversari. In questo avvio ha ben interpretato il compito, riuscendo a trovare un ottimo equilibrio tra impostazione e interdizione. Un’altra chiave di lettura positiva è quella legata all'esperienza. Il curriculum dell’ex Inter e Palermo parla chiaro, in un reparto dove tutti i componenti, eccetto il jolly Brienza, hanno meno di 30 anni (Bolzoni 29). La sua presenza in questa posizione può agevolare di gran lunga il compito e le pressioni che gravano sui giovanissimi come Piovanello e Langella. 

Nel recente passato, inoltre, il Bari non ha praticamente mai avuto un play puro all’interno del 4-3-3. Tutti i profili impiegati hanno rispecchiato determinate caratteristiche come una buona fisicità accompagnata da grande agonismo e temperamento. Probabilmente il migliore nella gestione della palla è stato Massimo Donati mentre nelle ultime due stagioni ci si è affidati a Migjen Basha. Il risultato non è stato eccelso ma le responsabilità non possono essere attribuite al singolo ma alla squadra. Nei casi di maggiore emergenza sono stati collocati anche Marco Romizi e Francesco Valiani, ai quali non si è quasi mai potuto rimproverare lo scarso impegno. Storia a parte quella di Savaas Gentsoglou, il greco avrebbe potuto dare tanto ma è finito rapidamente nel dimenticatoio

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 11 ottobre 2018 alle 14:00
Autore: Gianmaria De Candia
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