Il 2-2 di Terni aumenta - e non poco - i rimpianti per quanto avrebbe potuto essere e non è stato. Sono davvero poche le cose che hanno funzionato in una prestazione a dir poco opaca. Laribi ha acceso la luce quando il buio la faceva da padrone. 

Ma si è trattato di luci a risparmio energetico, se è vero che le ombre sono prepotentemente tornate con sbadate marcature sui calci da fermo. Sini e Ferrante sono stati lasciati completamente liberi di colpire e affondare un Galletto poco reattivo. 

Nel 4-3-1-2 visto al Liberati non ha convinto la prestazione degli attaccanti, eccezion fatta di Simeri. D’Ursi si è trovato spesso isolato e costretto a girare a vuoto per ottenere spazio vitale. Antenucci ha fatto qualcosa in più del compagno - nulla per finire nel Parnaso delle prestazioni superlative - ma a latitare è stata l’affinità con il compagno di squadra. Con Simeri, la cui grinta è stata determinante per conservare l'imbattibilità di Vivarini, hanno prevalso quei movimenti e meccanismi ben più oliati e rifiniti. 

Non bene neanche gli esterni difensivi - Ciofani e, soprattutto Costa - che poco o nulla hanno offerto in fase offensiva. Chiusura con la mediana biancorossa - Laribi a parte - priva di quegli inserimenti - delle mezzali - necessari, soprattutto in fase di possesso, per rimpolpare le azioni pericolose. A meno dieci dalla Reggina - primato ormai andato - e con dieci partite ancora da giocare, Vivarini deve studiare soluzioni nuove in chiave playoff.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 27 febbraio 2020 alle 08:30
Autore: Raffaele Garinella
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