Promozioni a raffica, gol a grappoli e un sogno diventato quasi una maledizione. Per Antonio Giulio Picci, il San Nicola è rimasto tabù fino a oggi ma domani potrebbe essere uno dei protagonisti con la maglia nel Bitonto nello stadio in cui ha sempre desiderato di giocare sin da bambino. La trafila nelle giovanili biancorosse e il lungo peregrinare per l'Italia lo ha poi portato lontano dalla squadra per cui ha sempre tifato.

L'occasione propizia arrivò quando militava nel Brescia: era l'ottobre 2012 ma in quell'occasione rimase in panchina. "Sembrava una vera e propria maledizione - spiega l'attaccante del Bitonto a TuttoBari - con il Bari fui convocato solo per una gara di coppa Italia a Crotone. Sarei stato disposto a morire per indossare la maglia della mia città".

I rimpianti lasciano il posto alla realtà, oggi a tinte neroverde. Il Bitonto ha esordito bene in campionato con un pareggio a Taranto e il 5-0 rifilato al Pomigliano nell'ultimo turno. "Niente male per una matricola - continua Picci -, siamo una squadra rognosa e difficile da affrontare. Qui sto davvero bene. Non ci poniamo obiettivi o limiti: il campo sarà giudice ma possiamo toglierci diverse soddisfazioni".

La gara del San Nicola non sarà una passerella per il Bitonto, pronto a vendere cara la pelle con tutti i mezzi a disposizione, come specifica l'attaccante: "Se ci sentiamo già battuti, dal San Nicola usciamo con le ossa rotte. Occorrerà spregiudicatezza, speriamo di rendere la vita più difficile al Bari che nei primi due impegni ha avuto vita facile. Nel girone I dominerà. Se fosse stato inserito nel girone H ci sarebbe stata qualche difficoltà in più ma, con questa rosa, non avrebbe avuto problemi".

Tifoso del Bari ma felice a Bitonto. E in caso di gol, cosa succederebbe? "Chi mi conosce sa che vivo per segnare - conclude -, ho sempre esultato. Ma per il Bari posso fare uno strappo alla regola".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 25 settembre 2018 alle 12:00
Autore: Gianluca Sasso
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