Per quasi un anno è stato aggregato regolarmente alla prima squadra, dove ha ricoperto il ruolo di terzo portiere. Stiamo parlando del giovane Luca Liso, che in questa finestra di mercato è stato mandato a farsi le ossa in Serie D. L'Union San Giorgio-Sedico la sua destinazione, nella provincia di Belluno. TuttoBari.com ha avuto il piacere di poter intervistare il classe 2002.
Buonasera Liso. Come stanno andando le prime settimane a Sedico?
"Molto bene. Ho trovato un bel gruppo e sto giocando titolare. Ad oggi sta andando davvero bene, nelle prime partite abbiamo vinto e ottenuto due pareggi con squadre forti. Adesso bisogna continuare su questa strada. Il nostro obiettivo è la salvezza, che vogliamo raggiungere il prima possibile".
Come nasce questa trattativa dalla Puglia all'estremo Veneto?
"Si è palesata questa opportunità in quanto il club aveva bisogno di un portiere 2002 per una questione di minutaggio relativo agli Under. Ho subito accettato cogliendo questa occasione".
Cosa si prova alla tua età nel giocare con colleghi da un curriculum così pesante?
"Ho iniziato dalla Serie D ad allenarmi ogni tanto con la prima squadra. C'erano Brienza e Di Cesare, due giocatori molto importanti. L'anno dopo sono arrivati tanti altri campioni. E' stato davvero bello poter condividere lo spogliatoio con loro. Questa esperienza mi ha lasciato tante cose positive, ho imparato tante cose dal punto calcistico e soprattutto umano. Sono tutti grandi persone. Persone per bene".
Qual era il tuo rapporto con Frattali e Marfella?
"Un rapporto bellissimo, sia con loro che con i due allenatori dei portieri Maurantonio e Aprile. Mi hanno aiutato davvero tanto in questi anni e hanno fatto in modo che io migliorassi. Mi hanno dispensato di consigli e non posso che ringraziarli".
Quali sono secondo te da portiere i loro pregi?
"Di Frattali sono impressionato della sua lettura delle palle alte. Ricordo i primi allenamenti come lo guardavo. Ha una grande forza nelle gambe e sa muoversi egregiamente tra i pali. Lui è un portiere molto forte. Può capitare qualche critica, ma uno come lui non ci dà troppo peso. Marfella è tra i portieri giovani più forti in circolazione. Io l'ho visto da quando è arrivato a Bari in Serie D e ho potuto ammirare i suoi miglioramenti. Potrà fare sicuramente strada".
Quali invece i tuoi pregi e su cosa ti senti di dover migliorare?
"Ho 18 anni, devo migliorare un po' su tutto. Lo puoi fare solo col lavoro di tutti i giorni, col sacrificio e la costanza negli allenamenti. Solo così puoi migliorare i tuoi punti deboli. Se migliora Frattali a 35 anni figuriamoci io a 18 (ride,ndr)".
Quanto il gruppo ci crede alla rimonta alla Ternana? Ritieni che il campionato sia ancora aperto?
"Tanto, veramente tanto. Nello spogliatoio c'è un bell'ambiente, si respira un clima positivo. Già in settimana quando si preparano le partite non si lascia nulla al caso e si cura ogni minimo dettaglio. Penso che tutto sia ancora aperto. Il campionato è lungo e alla Ternana non potrà sempre andare tutto liscio. Hanno già dimostrato di soffrire un po' e il Bari dovrà essere bravo a sfruttare eventuali passi falsi".
Che cosa è cambiato secondo te da Vivarini ad Auteri?
"Forse la mentalità. Il giocare sporco quando c'è bisogno. Con Auteri vedo più cazzimma in campo, più determinazione, più rabbia, più cattiveria. Non che con Vivarini non ci fosse, ma con Auteri ho notato questo".
Raccontaci di come sei arrivato a Bari.
"Arrivo da un club della mia città, Andria. Ho giocato per molto tempo per strada e poi mi sono iscritto alla scuola calcio a 12 anni. In estate del 2016 ho fatto il provino per il Bari e per fortuna è andato tutto bene e sono stato preso. Sono cinque anni che sono a Bari. Io ci tengo tanto a giocare con questa maglia. Spero di fare bene a Sedico per poi ritornare a Bari. La città e la storia sono importanti, c'è un grande passato. La piazza è da Serie A, non certo di Serie C".
Hai vissuto il fallimento nel 2018. Sei stato uno dei pochi a rimanere a Bari. Perché lo hai fatto e cosa pensi di chi è andato via?
"Secondo me non è stata data importanza alla rinascita del Bari. La famiglia De Laurentiis è molto importante e ho ritenuto che con loro il Bari sarebbe tornato nel professionismo. Ho dato parecchio peso a questo aspetto e sono rimasto con piacere. Qualcuno credo si sia pentito di essersene andato. Certo, quando ti arrivano offerte dalla A o dalla B è difficile dire no. Però qualcuno è voluto rimanere come me, dando importanza a quanto stava nascendo".
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
"Voglio fare le migliori cose possibili qui a Sedico, mettermi in mostra e giocare. E poi magari tornare a Bari".
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