La storia di Vito Di Bari e Federico Giampaolo al Casarano non è solo una favola calcistica, è una lezione di coraggio e determinazione. Dopo aver salvato il Bari dalla retrocessione nella scorsa stagione, subentrando in corsa nelle ultime giornate e affrontando con successo i playout, i due allenatori hanno deciso di compiere una svolta.
"Io stavo alla Primavera del Bari, però è arrivata questa chiamata…per me era un'opportunità troppo importante", racconta il tecnico tranese in esclusiva a TuttoBari. Una decisione rischiosa, certo: passare da un club professionistico a una realtà dilettantistica non è scelta da tutti. Ma per loro ha significato rinascita. "Abbiamo accettato correndo un grosso rischio, ma è stata una scelta coraggiosa. Alla fine abbiamo avuto ragione", dice con soddisfazione. E come dargli torto? Il Casarano era da anni che inseguiva la Serie C senza successo. Di Bari e Giampaolo sono arrivati e hanno ribaltato tutto: 13 vittorie, 4 pareggi, una cavalcata trionfale.
"È stato un viaggio bellissimo, con dei compagni di avventura che porterò sempre con me: giocatori, società, tifosi". Emozioni forti, difficili da spiegare. E ora, il futuro? "Ci saranno incontri per parlare. Ma sicuramente c'è la volontà di continuare questo percorso". Anche perché, dopo questa impresa, Casarano non è più un punto di partenza, ma un progetto che merita di essere coltivato.
Intanto Di Bari guarda ancora con affetto al suo passato biancorosso. E, da tecnico, ha un’analisi lucida anche sull’attuale Bari di Longo con occhio esperto. "A inizio stagione mi è piaciuto molto. Giocava bene, c’era un’idea chiara, un atteggiamento propositivo. Adesso un po’ meno, ma resta una delle squadre più forti della Serie B, soprattutto dopo gli innesti di gennaio, ha qualità".
Ma non basta. "Ha fatto qualche pareggio di troppo, soprattutto fuori casa - precisa -. Secondo me serve più coraggio. Bisogna giocarsi la partita sempre, senza paura". E qui arriva la proposta tecnica: "Il 3-4-2-1 è un modulo che mi piace, lo abbiamo usato anche a Casarano. Longo è bravo, comunica bene, ma adesso è il momento di osare".
Secondo Di Bari, la base c’è. Ma va consolidata: "Due-tre innesti di categoria superiore farebbero fare il salto. Smantellare tutto sarebbe un errore, bisogna dare continuità al progetto".
Il sogno è ancora lì, a portata di mano. Il Bari ha tutto per giocarsi i playoff e salire. Ma la Serie B è una giungla, e servono nervi saldi. "Il campionato è difficilissimo, ma se il Bari fa il Bari, nessun traguardo è precluso".
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