16 luglio 2018, ore 19. Una data e un'ora che non si scorderà mai nessun tifoso biancorosso. Fu l'apice di un momento storico completamente drammatico, calcisticamente parlando, per una piazza storica come il Bari, che in un attimo, nonostante i forti preavvisi ed i segnali d'allarme (su tutti la penalizzazione di due punti, subita quasi alla vigilia dei play-off con il Cittadella), venne catapultata negli inferi del dilettantismo.

Con una squadra tutto sommato già in ritiro, tra l'altro formata da una buona base per tentare un nuovo assalto alla serie A, ed un mister quale Zironelli pronto a stupire nella prima panchina in cadetteria, nessuno si sarebbe mai aspettato quell'epilogo. Ma esattamente questo avvenne, con il fallimento del Bari di Giancaspro che dette il via non solo alla diaspora dei vari Sabelli (cessione già avvenuta a fine giugno), Petriccione e l'olandese Anderson, oggi tutti in massima serie, ma anche del ben più numeroso settore giovanile, completamente smantellato.

La delusione, l'amarezza e lo sconforto presero presto il posto della speranza. La luce, anche la più flebile fiammella si era ormai spenta. Sembrava che il giocattolo biancorosso, quasi sempre bistrattato ma ugualmente avvincente ed affascinante, si fosse davvero rotto, e fosse giunta la triste ora del dimenticatoio e dell'oblio. Ma non è stato affatto così, per fortuna e per merito di chi ci ha creduto ancora.

Sembrano essere passate diverse epoche da quell'indelebile sventura, però in realtà sono soltanto trascorsi due anni. La polvere i galletti l'hanno assaggiata, proprio come disse Ciccio Brienza all'alba della ripartenza, ma sono stati subito in grado di levarsela di dosso. Tanto che adesso c'è chi ha voluto dimenticare e mettere da parte il giorno del fallimento, e chi invece se lo è scolpito nella memoria per far sì che quell'errore non accada mai più.

Oggi, molto stranamente considerate le circostanze dettate dal Coronavirus, è già la vigilia della semifinale con la Carrarese. Un 16 luglio decisamente più florido rispetto a quello del 2018, ma manca ancora qualcosa: la serie B, allora strappata con prepotenza. Quella stessa prepotenza che dovrà usare il nuovo Bari, pulito, limpido e risanato in tutte le sue parti, nell'imminente final four. Potrebbero esserci i contorni per un magico sliding doors, una vera rivincita, questa volta da concludersi con il lieto fine. E chissà che l'ipotetica finale non possa essere proprio con la Reggiana, altra nobile decaduta crollata assieme ai biancorossi durante quella crudele estate.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 16 luglio 2020 alle 13:00
Autore: Gabriele Bisceglie
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