Andrija Novakovich, un americano a Bari. A Modena lui l'unica nota 'lieta'

Le due partite contro Modena e Juve Stabia hanno avuto diversi punti in comune. Come primo lampante aspetto, l'esito che ha visto sconfitto il Bari ; in secondo luogo, i gol presi nel recupero e su palla inattiva ; last but not least, le prestazioni incoraggianti di un ragazzo che si è sorprendentemente preso la scena a discapito dei più navigati o dei più attesi: Andrija Novakovich. Arrivato senza eccessivi proclami, l'ex attaccante di Venezia e Frosinone ha fatto vedere negli incontri sin qui disputati tutte le cartucce a sua disposizione. Nella partita d'esordio stagionale contro la Cremonese in Coppa Italia, in una ventina di minuti scarsa, ha fatto benino senza regalare guizzi particolari, con un rigore ben calciato nella fatal lotteria dello Zini.

Quando una settimana dopo, il Bari e la Juve Stabia sono uscite dagli spogliatoi, con il punteggio che recitava 0-2 per i campani, mister Longo ha voluto immediatamente giocare il jolly, questa volta mettendolo al fianco di Lasagna e non al suo posto come sette giorni prima. Ne è venuta fuori un'ottima intesa, figlia del perfetto sposalizio tra la caratteristiche dei due. Proprio un colpo di testa dell'ariete statunitense, ben parato da Thiam, è stato il primo (illusorio) squillo della seconda frazione biancorossa, in cui si son viste dal canto suo le classiche giocate, ben eseguite, di un canonico punteros : sponde, dialogo con i compagni, presenza in area. Il risultato è tristemente noto, ma in un'orchestra mal accordata in molti dei suoi singoli, l'ingresso dell'americano è sembrato uno dei pochissimi aspetti da salvare.

Questi segnali di pericolosità sono stati percepiti anche dal tecnico, visto che due giorni fa, si è verificato un inaspettato scenario: Lasagna in panchina e Novakovich titolare. La mossa di Longo è andata probabilmente incontro al dover contrastare la fisicità degli uomini di Bisoli con giocatori di altrettanta sostanza. Dopo un inizio molto positivo, con il solo Gagno a chiudergli lo specchio della porta, ecco che è arrivato il timbro sul match: minuto 17, la punizione dal limite di Pucino è passata sotto la barriera e ha colpito il palo, sulla cui respinta Andrija si è prodigato in un tap-in di Inzaghiana memoria. Il Bari era avanti al Braglia. Pochi altri sono stati sussulti della sua partita in termini di conclusioni, sia perché i difensori avversari hanno iniziato a prendere le misure, sia per un costante affievolimento fisico, manifestato dalla maggior difficoltà anche solo a tenere il pallone. Questo lo ha portato anche alla sostituzione poco prima dell'ora di gioco.

Viste le buone cose sin qui palesate, non resta che augurarsi che quanto sin qui si è visto dal centravanti made in USA possa proseguire affinché si ritorni a veder le stelle e inanellare strisce di buoni risultati.