"A Bari non ho lasciato un bel ricordo. La sfida? Far ricredere i tifosi". Erano state queste le parole pronunciate appena dieci giorni fa da Michael Folorunsho, quando veniva presentato come nuovo giocatore del Bari. Detto fatto, perché nel giro di pochi giorni il centrocampista è riuscito a far breccia su quella tifoseria che l'aveva accolto con un pizzico di scetticismo, legato alla prima esperienza in biancorosso (risalente alla stagione 2019-2020) in cui il calciatore non aveva brillato, anche a causa di numerosi problemi fisici.

Chi ha seguito la Serie B in questi due anni, però, sapeva benissimo quanto il giocatore fosse cresciuto con le maglie di Reggina Pordenone, divenendo uno dei prospetti più interessanti della categoria. Grazie alla sua versatilità, infatti, Folorunsho può essere utile in diverse zone del campo, dalla mezzala al trequartista, portando in dote anche diverse caratteristiche, come la corsa, gli inserimenti e il tiro dalla distanza. Per questo il direttore sportivo Ciro Polito l'ha messo quasi subito nella lista degli obiettivi, anche se le vicissitudini di mercato hanno rallentato l'operazione e posticipato l'arrivo nel capoluogo pugliese. 

Come detto, l'avvio della seconda esperienza barese è stato dirompente: nella partita di Coppa Italia contro l'Hellas Verona, infatti, il centrocampista ha dato il via alla rimonta inserendosi perfettamente negli spazi e insaccando la rete del momentaneo pareggio dopo l'iniziale vantaggio dei ducali. Se quel biglietto da visita non fosse stato già abbastanza, però, a Parma Folorunsho ha fatto anche meglio.

Il centrocampista ha infatti confezionato un vero e proprio gioiello in occasione della seconda rete biancorossa, effettuando prima un lancio lungo precisissimo per Walid Cheddira, per poi ricevere nuovamente il pallone e calciare in porta dalla lunga distanza bucando Chichizola. Insomma, con un Folorunsho così ci sarà da divertirsi per tutta la stagione: le premesse ci sono tutte.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 13 agosto 2022 alle 21:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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