Bari-Paganese rappresenta la classica buccia di banana. Una partita che, almeno sulla carta, dovrebbe rappresentare un ostacolo non certo insormontabile per i Galletti. Questo è vero in parte. La Lega Pro è una selva oscura nella quale è facile perdersi. Ogni partita nasconde insidie, ancor di più quella contro la formazione campana. A proposito di insidie, le tante incontrate nelle due stagioni precedenti dovrebbero rappresentare un adeguato campanello d’allarme da non trascurare. Polito e Mignani non sono certo alle prime armi e la loro esperienza sarà ancor più utile in un gruppo composto da eccellenti calciatori. 

Dopo la vittoria di Catania, cercata ed ottenuta sul filo di lana grazie al colpo di testa di Simone Simeri, Mignani dovrà dare continuità al successo in terra sicula con il duplice obiettivo di continuare sulla strada intrapresa e mantenere a distanza le inseguitrici. La formazione è ancora un rebus. Il Bari ha ampia scelta ed il turnover potrebbe essere necessario per far sentire tutti importanti nel fondamentale tattico. 

Mignani può contare su un gruppo importante. Mazzotta e Bianco hanno recuperato dai rispettivi acciacchi e sono abili ed arruolabili per l’impegno in campionato. Soprattutto a centrocampo potrebbe esserci qualche novità. Maita sembra essere l'unica certezza. Mignani sfoglia la margherita in attesa di cogliere il petalo giusto nella rosa a disposizione. Botta è ormai in pianta stabile sulla trequarti. Tutti a disposizione per un Bari tornato finalmente in testa dopo 36 partite. Nessuna illusione, l'ambiente è consapevole che conterà essere primi al termine della stagione regolare. I presupposti sono buoni, così come le premesse. Nessuno vuole fermarsi. E' questa la missione.

Il futuro si chiama Paganese ed è sempre saggio e consigliabile evitare di passeggiare sulle bucce di banana

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 23 settembre 2021 alle 10:00
Autore: Raffaele Garinella
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