La semplice speranza della ripartenza del calcio italiano si sta pian piano trasformando in realtà. Dopo l’ultimo Consiglio Federale della FIGC e l’ok del Governo, ieri la serie A ha stilato i suoi calendari ufficiali. Una notizia davvero confortante che pone le basi della ripresa, adesso anche sotto forma di date.

In ottica serie C, la categoria che naturalmente interessa al Bari, la questione è diversa. L’auspicio, però, è che l’acceleratore premuto dalla massima serie sia ripetuto pure in Lega Pro. Date le maggiori difficoltà economiche, a cui si aggiunge il non trascurabile costo per l’attuazione del protocollo sanitario, i tempi saranno necessariamente più lunghi. Ma le prime risposte positive di partecipazione ai play-off dei vari club, nonostante qualche prevedibile mormorio, sono certamente un buon segnale.

Si è finalmente passati dal voler chiudere anticipatamente il campionato al mettere in discussione la promozione in serie B del Vicenza, della Reggina e persino del Monza. Eccezion fatta per il girone B, risulta difficile ipotizzare una rimonta al loro primo posto, comunque ammissibile fino all’unica certezza derivante dalla matematica. Ora, quindi, le flebili proteste sono ovviamente un ottimo sintomo, perché dimostrano la voglia di ridare una parvenza di sportività a questa stagione di serie C.

Così come tra i tifosi non manca il forte desiderio di tornare negli stadi. Proprio domani il San Nicola compirà i suoi primi trent’anni, vissuti non tutti alla perfezione. Tuttavia, gli attuali lavori di restyling dei seggiolini stanno ridonando un bel colpo d’occhio. Riempirlo nell’immediato, come ai vecchi tempi, sembra un’utopia: un vero peccato, considerando il fattore aggiunto che, da sempre, avrebbe rappresentato per i galletti nei probabili play-off. Complicato infatti che il Governo, alla stregua delle altre attività riaperte, permetta l’ingresso contingentato, magari solamente agli abbonati. Una minima componente di tifo, però, sarebbe realmente la ciliegina sulla torta del graduale ritorno alla normalità.

Chissà, pare che dall’Esecutivo non ci sia nessuna preclusione sul tema. Di certo c’è che il progetto Bari, pur tra contratti in scadenza da rinnovare e la nuova incognita dei prestiti, continuerà su fondamenta solide. Una rosa fatta quasi interamente da calciatori di proprietà non può che andare avanti. In mezzo a tanto caos, una pietra miliare del tutto biancorossa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 02 giugno 2020 alle 18:00
Autore: Gabriele Bisceglie
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