Arrivato nello scetticismo generale, Pasquale Marino ci aveva messo poco a ingranare con la sua nuova squadra, raccogliendo 4 risultati utili consecutivi, frutto di 2 vittorie e altrettanti pareggi. Ma in realtà si è trattato di una luna di miele molto breve: già dal pomeriggio di Piacenza contro la Feralpi si sono ripalesati i soliti errori e le solite fragilità. Le due partite successive hanno definitivamente fatto volare via il castello di carte che si era costruito nelle sue prime apparizioni sulla panchina biancorossa.
E allora, dopo soltanto 6 partite, per Marino potrebbe essere già arrivato il momento dell’ultimatum: con il Sudtirol o si vince o si cambia. Non sarebbe il primo esonero nella sua lunga carriera da allenatore. Il primo in carriera lo ebbe proprio in Serie B, quando era alla guida dell’Arezzo. Dopo un inizio di stagione complicato, il tecnico di Marsala fu sostituito da Marco Tardelli, salvo poi essere richiamato per concludere il campionato.
Dopo le due ottime annate a Catania, Marino passò a Udine, in cui ottenne risultati eccellenti nei primi due campionati, prima di essere esonerato nel corso della terza stagione. Il suo posto sulla panchina friulana fu preso da Gianni De Biase, ma – come nel caso di Arezzo – fu un esonero di breve durata, perché fu richiamato dopo meno di due mesi.
Da quel momento in poi i soggiorni di Marino in panchina sono sempre stati molto brevi, mai più lunghi di due anni. Dopo l'Udinese, ricominciò da Parma, dove non riuscì nemmeno a terminare il campionato, venendo allontanato ad aprile in favore di Franco Colomba, con la squadra quart’ultima. In quell’occasione fatale gli fu proprio una sconfitta in casa contro il triste Bari di Bortolo Mutti, ultimo in classifica.
Nell’annata 2011-12, resta fermo nei primi mesi stagionali per poi subentrare ad Alberto Malesani alla guida del Genoa nel mese di dicembre. Fu poi esonerato nel corso dello stesso campionato per il ritorno proprio del suo predecessore. Dopo Genova, ricominciò dalla Serie B, da Pescara, e anche in quell’occasione non riuscì a terminare la stagione. Decisiva ancora una volta una sconfitta contro il Bari, allora allenato da Alberto Alberti Mazzaferro.
Il ciclo di esoneri si conclude nella prima stagione alla guida del Vicenza (2014-15), in cui trascina la squadra fino al terzo posto in classifica e alla semifinale play-off. Tuttavia, nell’annata seguente, con la squadra al ventesimo posto in classifica, viene esonerato.
Dopo la buona stagione a Frosinone, chiusasi con le sue dimissioni, sono sempre state molto brevi le sue esperienze in panchina. Dal 2018 al 2021 ha allenato altre 5 squadre (Brescia, Spezia, Empoli, Spal e Crotone), venendo esonerato in tre occasioni (Brescia, Spal e Crotone), sempre dopo poche partite. Il record, nell’ultima avventura a Crotone, in cui arrivò a 7 partite. Lo stesso numero che raggiungerà questo sabato contro il Sudtirol.
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