Nikolaou doveva essere una certezza, si sta rivelando un enigma. Arrivato per dare solidità e leadership al reparto arretrato biancorosso, il difensore greco non è ancora riuscito a imporsi né come guida tecnica né come riferimento carismatico. Troppe amnesie, troppi errori in uscita e un rendimento altalenante che lo hanno reso uno dei simboli, suo malgrado, delle difficoltà del Bari di Caserta.

Eppure, la storia sembra ripetersi. Perché quella tra il Bari e i giocatori ellenici non è mai stata una relazione particolarmente felice. Prima di Nikolaou, altri calciatori greci avevano vestito la maglia biancorossa — accomunati da un rendimento inferiore alle aspettative.

Il caso più recente è quello di Ilias Koutsoupias, centrocampista energico e dinamico che nella stagione 2023-24 aveva collezionato 14 presenze e 2 gol. Qualche lampo di qualità, ma anche tanta discontinuità e difficoltà a imporsi nel lungo periodo. Un grave infortunio ha messo fine anzitempo alla sua avventura in biancorosso.

Indietro nel tempo si trova Marios Oikonomou, difensore centrale arrivato nel 2017-18: appena 3 presenze e un’esperienza chiusa ancor prima di poter lasciare traccia.

E prima ancora, nel 2015-16, era stato il turno di Savvas Gkentsoglou, centrocampista dalle buone doti fisiche ma incapace di imporsi davvero in Serie B: 12 presenze, 0 gol e un addio silenzioso.

Da Gkentsoglou a Nikolaou, passando per Oikonomou e Koutsoupias, la Grecia biancorossa sembra non riuscire mai a sbocciare. E oggi, con un Bari ancora in cerca di equilibrio, il difensore ex Spezia ha davanti a sé una doppia sfida: ritrovare se stesso e, magari, cambiare il corso di una piccola “maledizione ellenica” che dura ormai da troppo tempo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 20:00
Autore: Antonio Testini
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