L’ultimo pareggio, giunto al San Nicola contro la Vibonese, sembrerebbe aver rovinato i piani degli uomini di mister Vivarini in ottica primo posto. Questo perché, oltre ad aver perso due punti preziosi in casa, la capolista Reggina, qualche ora più tardi, è uscita vincitrice a Potenza in uno dei suoi restanti scontri diretti del girone d’andata. Ma una squadra come il Bari, comunque, non può disperare o darsi per vinta. Otto punti di distacco sono tanti, ma non sono tali da essere considerati incolmabili. Ed i motivi per sperare nella rimonta restano immutati.

Il campionato, nonostante corra velocemente, è ad appena un terzo del suo cammino. Tutto è ancora aperto e assolutamente non deciso. La serie C - è bene ricordarlo - continua ad esser un torneo lungo ed imprevedibile, peculiarità ancora più accentuate nel girone C. Disparati, inoltre, i fattori che stanno entrando ed entreranno in gioco: infortuni, squalifiche, combinazioni di risultato inaspettate, momenti di forma delle squadre, condizione atletica. Difficile, se non addirittura impossibile, prevedere già oggi tutte queste diverse sfaccettature.

Il Bari, senza dubbio, dovrà necessariamente cercare di uscire alla distanza. Provando a diminuire, o perlomeno non aumentare, quel distacco attualmente presente dalla vetta fino al giro di boa. D’altronde, le risorse in panchina ci sono per poter pensare a questa strategia. Purtroppo, fino ad oggi, è stato difficile sfruttare questo potenziale. Tanti, infatti, sono stati gli acciacchi o le non perfette condizioni di alcuni uomini chiave. Ma questo handicap non potrà durare per sempre, così come il tempo di ambientamento al contesto della terza serie avrà ormai fatto il suo corso. La speranza è dunque che questa auto da corsa - così definita solo qualche mese fa - sia realmente alimentata da un motore diesel.

Da tenere sempre a mente, inoltre, il cambio d’allenatore. Dopo l’avvio difficile con mister Cornacchini, il passo tenuto da Vivarini in così poco tempo è già da considerarsi molto buono. Subentrare non è mai facile ed il suo lavoro, sia mentale che tattico, si potrà compiere definitivamente soltanto con il mercato di gennaio. Mese decisivo in cui si potranno realmente tastare con mano le velleità di rimonta del Bari e la resistenza alla pressione da parte della Reggina, che dovrà scoprirsi e confrontarsi con lo scomodo ruolo da leader. Per i calabresi è stato un cammino certamente impeccabile considerata la loro imbattibilità, identica però anche al Bari con Vivarini in panchina, ancora a secco di sconfitte. Questa solidità attualmente non basta per puntare immediatamente alla vetta ma che, in sede di mercato e con una campagna acquisti considerata davvero di riparazione, potrebbe essere il punto di partenza per alzare i giri del motore. Cercando di ingranare la quinta, perché niente è ancora deciso.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 08 novembre 2019 alle 23:00
Autore: Gabriele Bisceglie
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