Il Bari ha iniziato col botto il proprio girone di ritorno vincendo 4-1 il derby pugliese contro la Virtus Francavilla. Per i galletti una settimana intensa, che tra arrivi e partenze ha modificato il volto della rosa di Gaetano Auteri. In esclusiva ai nostri microfoni l’ex difensore del Bari Massimiliano Tangorra ha commentato gli ultimi accadimenti che hanno interessato il mondo biancorosso. Ecco le sue parole: “La partenza di Montalto assomiglia molto a quella di Simeri. Non penso che Montalto fosse considerato tecnicamente inferiore ai nuovi acquisti. Se dei giocatori vanno via per salire di categoria vuol dire che la cessione non è dipesa da un problema tecnico ma di gestione dato che credo che i due giocatori pretendessero più spazio e maggior rispetto. Montalto quando ha giocato ha sempre dimostrato il suo valore, ma se non sente la fiducia del tecnico è naturale che cerchi altre soluzioni. Credo che sia questo il vero motivo”.

Sui baresi al Bari: “La storia ha dimostrato che non è andata male con i baresi in squadra. Credo che ogni realtà, ogni piazza, debba avere un numero di calciatori o dirigenti che conoscano l’ambiente e sappiano suggerire la società rispetto a uno che non sa rapportarsi con la piazza. Secondo me è un vantaggio avere calciatori della città, possono diventare un valore aggiunto per la squadra”.

Sulla prestazione di Rolando: “Lo valuteremo meglio in futuro quando ci sarà da fare nella sua zona e ci sarà da difendere più dell’ultima partita contro la Virtus Francavila. Rolando non nasce come difensore puro, giocando esterno dovrà ricoprire tutta la fascia. Credo che sulla fase difensiva abbia dei limiti che non noto invece nella fase offensiva. Bisognerà vedere contro attaccanti di un certo rilievo come si comporterà”.

Sulle contestazioni: “Finchè ci si limita a criticare o a esprimere la propria opinione nei limiti del rispetto della persona va tutto bene. Il problema sorge quando si va oltre quella che è la professionalità del singolo, quello è da stigmatizzare indubbiamente, seppur faccia parte del gioco. Chi viene a giocare o ad allenare a Bari mette in preventivo che non può sbagliare e deve portare il risultato e quando ciò non avviene bisogna accettare serenamente le critiche. Chi critica non la fa per distruggere ma per pungolare e dare una svegliata a tutto l’ambiente perché si aspetta il meglio da calciatori e allenatori che sulla carta sarebbero il meglio della categoria”.

Riguardo il ruolo di Auteri: “La comunicazione è un aspetto che ogni allenatore dovrebbe considerare. Ogni piazza, ogni ambiente ha una sua storia che va conosciuta. Per mettersi nelle condizioni di poter essere capito quando si vogliono esprimere le proprie idee la comunicazione è fondamentale. Se Auteri, che tutti considerano un bravo allenatore, non ha mai allenato in categorie superiori o l’ha fatto per una scelta personale oppure oppure probabilmente i suoi difetti caratteriali gli hanno pregiudicato la carriera. Un allenatore non è solo tattica ma è tanto altro: comunicazione, gestione dei rapporti. È un ruolo complesso, difficile. La differenza per un allenatore la fa la gestione dei rapporti con stampa, giocatori, dirigenti e soprattutto tifosi. Quello che ha queste qualità fa più carriera”.

Sezione: In Tackle / Data: Mer 27 gennaio 2021 alle 19:00
Autore: Andrea Papaccio
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