Molto spesso si dice che la difesa sia il miglior attacco. Per il Bari, però, lo schema tattico di Carrera si sta rivelando paradossale. Nonostante i buoni propositi offensivi manifestati dal 4-2-3-1 del tecnico biancorosso, fatica ancora a concretizzarsi sul piano numerico la sua idea di gioco.

Il dato sui gol segnati è controverso per molti aspetti. Innanzitutto, giocare con quattro attaccanti dovrebbe implicare una spiccata prepotenza offensiva. Tuttavia, su sette partite, paradossalmente solo in trasferta, a Castellammare di Stabia, il Bari è riuscito a segnare più di un gol, grazie alla doppietta di Marras. Col Potenza, inoltre, nonostante si giocasse in casa, la formazione biancorossa è rimasta a secco di reti, faticando anche ad esprimere lo stesso ritmo pulsante messo in campo contro le vespe.

Inoltre, nelle altre cinque partite, poche volte i galletti sono riusciti a mantenere schiacciato il pedale dell’acceleratore per tutti i novanta minuti. Nei secondi tempi di Terni e Catania, ad esempio, gli uomini di Carrera non hanno dato seguito all’impeto agonistico messo in campo nelle prime frazioni di gara, perdendo completamente il pallino del gioco.

Andrebbero poi scandagliate anche le vittorie contro Monopoli e Foggia. Nonostante in quelle partite il Bari abbia prevalso sul piano tattico, i sei punti sono stati sigillati con delle vittorie di misura. Da una formazione costruita su dettami prevalentemente offensivi ci si aspetta di più, considerando anche che i due timbri di Cianci sono arrivati in circostanze contingenti, piuttosto che frutto di azioni corali.

Bisognerebbe quindi interrogarsi sulla vera incisività dello schema carreriano fondato su quattro attaccanti, e chiedersi anche se i giocatori siano davvero in grado di operare seguendo quel principio tattico. Intanto, però, già da domani il Bari dovrà crescere sul piano delle reti segnate, per interrompere questo brusco declino.

Sezione: News / Data: Sab 20 marzo 2021 alle 22:00
Autore: Gabriele Ragnini
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