Per il match d’andata della semifinale playoff di B tra Sudtirol e Bari, punto più alto finora della storia calcistica della società altoatesina, sarà gremito in ogni ordine di posto lo stadio “Druso” di Bolzano. L’impianto, con una capienza massima di 5.500 posti a sedere, 600 dei quali dedicati ai tifosi ospiti, fu costruito negli anni ’30 del secolo scorso, e per decenni ha ospitato le gare interne del Bolzano, prima di divenire l’impianto di casa dei sudtirolesi.

Curioso, innanzitutto, il personaggio al quale è dedicata la struttura, più volte ammodernata negli ultimi anni. Si tratta, infatti, del politico e militare romano Nerone Claudio Druso, anche detto Druso Maggiore, vissuto tra il 39 a.C. ed il 9 d. C., figlio della terza moglie dell’imperatore Augusto, Livia Drusilla, e padre a sua volta del successivo imperatore Claudio. Il merito riconosciuto a Druso, ragione per la quale gli venne intitolato dal regime fascista lo stadio bolzanino, è la costruzione del primo ponte (il Pons Drusi) sul fiume Isarco, nel 14 a.C., laddove oggi sorge, appunto, la città altoatesina.  

Lo stadio che oggi vedrà gli uomini di mister Mignani lottare sul campo per l’accesso alla finale playoff non è nuovo a grandi eventi. Si pensi che in questo luogo, infatti, per 3 volte è passato il giro d’Italia, nel 1949, 1952 e 1953, in altrettante tappe, tutte vinte da un certo Fausto Coppi. Sempre qui, il 16 agosto 1990, si esibì in concerto Tina Turner, scomparsa il 24 maggio scorso.

Sezione: News / Data: Lun 29 maggio 2023 alle 15:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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