Più di 24000 persone hanno gremito gli spalti del San Nicola domenica scorsa per assistere a Bari-Fidelis Andria. Un dato esorbitante, che conferma  se ancora ce ne fosse bisogno, la passione e il trasporto dei supporters della squadra del capoluogo pugliese.

Simone Cavalli, attaccante biancorosso tra il 2007 e il 2009, ha vissuto in prima persona l'abbraccio dei tifosi del galletto e, intervenuto ai nostri microfoni, non ha potuto fare a meno di tesserne le lodi: "Il pubblico biancorosso è tra i più caldi del panorama calcistico. Bari risponde sempre alla grande e ha una voglia di calcio che in poche città hanno, anche ad altissimi livelli; 25000 persone in serie C è qualcosa di unico. Quindi è una piazza che merita palcoscenici diversi: la B è già tutta un'altra cosa ma sono convinto che Bari debba stare in serie A".

Nella stagione 2005-2006 Cavalli, ha vestito la maglia della Reggina, avendo modo di apprezzare il calore della tifoseria amaranto, storicamente gemellata con quella biancorossa: "Bari e Reggio Calabria sono due città calde, dove vivono il calcio in maniera intensa. Sono due curve impressionanti, dove la gente vive di calcio. Sarebbe bello vedere piazze dove si respira il calcio in categorie più alte".

Con il pareggio a reti inviolate contro l'Andria i galletti hanno mancato la prima possibilità di raggiungere la matematica promozione. Una gara opaca quella del Bari, che non ha mostrato la consueta serenità: "C'era molta aspettativa. Probabilmente hanno giocato la partita prima di giocarla, dal punto di vista mentale. Forse sono entrati in campo con una tensione diversa rispetto alle altre volte. Molte volte queste tensioni giocano brutti scherzi ma è solo rimandato alla prossima partita. Peccato non aver festeggiato in casa".

In biancorosso Cavalli ha disputato una stagione e mezzo in cadetteria, un campionato sempre ostico e logorante, da affrontare con le giuste risorse: "La B è uno dei campionati più difficili in assoluto: è un campionato lungo ed equilibrato. Ci sono tante squadre che partono con i fari accesi e tante altre che diventano le sorprese. La ricetta migliore per primeggiare è trovare un gruppo che segua l'allenatore, con coraggio e che faccia crescere anche i giovani. Ci deve essere un giusto mix tra gente esperta che abbia fatto la categoria e sappia cosa significa vincere e giovani da inserire. Poi bisogna acquisire la mentalità vincente, che non tutti hanno".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 29 marzo 2022 alle 23:00
Autore: Michele Tedesco
vedi letture
Print