Bortolo Mutti vive in Val Cavallina ad una decina di chilometri da Bergamo, in una delle zone d'Italia con il maggior numero di decessi causati dal Coronavirus. L'allenatore ex Bari è intervenuto ai nostri microfoni per spiegare quello che sta accadendo da quelle parti: "Sembra che le cose stiano andando un po' meglio: meno ambulanze e meno situazioni diciamo estreme. La fase più brutta potrebbe essere passata. E' stato un momento molto drammatico, da parte di molti conoscenti, unito a perdite e tanta sofferenza. Un momento incredibile. Io credo poco ai numeri e la casistica che stanno mostrando, i veri numeri sono molto diversi. Conosco gente qui in paese che è morta in casa senza aver fatto tamponi, e che non sono stati conteggiati oppure amici che hanno fatto la quarantena in casa senza che il medico potesse fargli un tampone. Molta gente per fortuna ne è uscita da sola senza assistenza".

Tra i terribili aspetti del Coronavirus figura quello che fa morire da soli. A tal proposito Mutti ha tenuto a raccontare una terribile vicenda capitata ad una sua amica: "Il suo papà era in una casa di riposo. Ha avuto per qualche giorno i sintomi della malattia e l'hanno portato in ospedale. Da allora lei non l'ha più visto. Qualche giorno fa le sono arrivata a casa le ceneri. Hanno fatto un funerale dimesso, con tre e quattro persone. Un addio incredibile, dopo una vita passata assieme, terminata in questo modo. Una fine che lascia molto dolore e dispiacere. Il Coronavirus non ti permette neanche di salutare i tuoi cari. E sono tante le persone in queste situazioni".

Spazio anche ad una previsione sul futuro e sulla ripresa del campionato: "Noi viviamo in un contesto di grande difficoltà economica, con imprenditori, impresari e artigiani che sono allo stremo e faranno fatica a ripartire. Si parla di un 25% di aziende che falliranno, per cui anche dal punto di vista economico andremo incontro ad una situazione molto grave. Tanta gente resterà senza lavoro, vivremo una realtà con tanta precarietà. Io sono perché le cose si possano rimettere in moto. Siamo in una fase di studio e di valutazione, però è chiaro che c'è un mondo da portare avanti. Sono favorevole alla ripresa, sempre però con le dovute accortezze sanitarie. Dobbiamo lasciarci alle spalle questo momento e farlo in maniera intelligente. Aiuterebbe molto anche per diminuire l'angoscia nelle persone".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 20 aprile 2020 alle 19:00
Autore: Claudio Mele
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