Nel corso dell'appuntamento di ieri pomeriggio a #CasaTuttoBari è intervenuto Luigi Garzya. L'ex difensore del Bari ha ricordato i suoi momenti in biancorosso, raccontando come viveva l’ambiente nel capoluogo pugliese: “Ho avuto molte soddisfazioni. Nei miei 4 anni e mezzo ho vinto un campionato di Serie B, e siamo rimasti per tre anni in Serie A, durante i quali ci siamo tolti tante soddisfazioni. A Bari mi hanno accolto tutti bene, nonostante fossi un leccese (ride, ndr.). Indossare la fascia da capitano è stato un onore, come anche giocare con Perrotta e Zambrotta, due campioni del mondo”.

Garzya inoltre ha raccontato i retroscena sull’epilogo col Bari, avvenuto in maniera particolare perché fu messo fuori rosa, per poi lasciare la squadra successivamente: “Io e Franco Mancini, rispettivamente capitano e vicecapitano, rappresentavamo la squadra. Quando c’era da parlare, ci andavamo noi. Avevamo vedute diverse con la squadra, da cui mi sarei aspettato qualcosa in più dal punto di vista umano. Il presidente Matarrese disse quindi che io e Franco saremmo stati messi fuori rosa. Mi aspettavo dalla squadra un aiuto, perché non intervenivo sul piano personale, ma collettivo. Io andai al Torino e Franco al Napoli, non volevo sentirmi un peso per la squadra. Mi dispiace, perché avevo una prospettiva diversa per il futuro a Bari, avevo progettato di rimanere lì”.

Su Masinga, Ingesson e Mancini, tre ex compagni di Garzya compianti: “Perdere tre ex compagni con cui hai condiviso gioie è surreale. Con Franco poi avevo un rapporto speciale. Le nostre famiglie erano vicine e ci vedevamo spesso, facendo anche viaggi. Mi fa male solo a pensarci, ancora non posso crederci. Ingesson e Masinga erano due professionisti eccellenti, e davano sempre l’anima. Potevano sembrare burberi o distaccati, ma nello spogliatoio erano persone squisite”.

Infine, qualche parola sulla qualità di quel Bari in cui giocava, facendo una riflessione sulle categorie in cui si trova adesso: “Mi viene il magone se penso che prima giocavamo a San Siro, e ora il Bari è in C. Questa categoria deve essere solo un passaggio brevissimo. Le città del Sud importanti sono poche, a maggior ragione Bari deve essere in Serie A; magari col Lecce, così si potranno giocare bellissimi derby”.

Sezione: Esclusive / Data: Gio 30 aprile 2020 alle 08:00
Autore: Gabriele Ragnini
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