L'Italia sta attraversando un momento unico della sua storia a causa dell'emergenza coronavirus. Milioni di persone hanno visto rivoluzionare la propria quotidianità, privandosi praticamente di tutto: dai contatti sociali alle attività lavorative. Anche il mondo del calcio risulta tra quelli più colpiti, non solo per giocatori e società ma soprattutto per i tifosi privati della loro passione ed enorme entusiasmo. La luce i fondo al tunnel appare ancora lontana per Bruno Pizzul. Lo storico telecronista della nazionale italiana, intercettato in esclusiva dai nostri microfoni, ha sottolineato la delicatezza del momento: "Bisogna francamente affidarci alla speranza che le contromisure prese abbiano effetti positivi ed uniformanti. Le regole imposte contravvengono alle nostre più radicate abitudini e alla tendenza tipica dell'uomo che è un animale sociale e cerca sempre di aggregarsi. Però allo stato attuale non c'è altro da fare che ubbidire. Per adesso è tutto ancora incerto, anche l'efficacia di queste misure". 

Tantissimi i dubbi sul termine della stagione calcistica: "Ci vorrebbe la sfera di cristallo. Credo che i dialoghi tra le varie componenti organizzative del mondo calcistico abbiano un'eccessiva fiducia nel fatto che tra un mese o due tutto possa tornare ad essere come prima. Si parla addirittura di come concludere il campionato e via dicendo, provando anche a mettere delle date. Credo che però alla luce delle speranze altrove maturate, i tempi per uscire da questa situazione molto grave possano essere più lunghi di quelli sperati anche perchè ormai la pandemia è divenuta tale. Sono coinvolti tutti i paesi, di cui molti hanno iniziato dopo l'Italia a mettere un freno. Pertanto penso che le date per un ritorno alla normalità non siano così vicine come si spera". 

Pizzul ha poi evidenziato un legame significativo con la città di Bari: "E' sempre stata una meta prediletta non soltanto per visite di carattere professionale e sportivo ma anche una città dove mi sono sempre trovato bene per l'accoglienza della gente, la bellezza dei luoghi e la buona cucina. Ci sono stati dei periodi dove avuto degli amici in Puglia, a Bari e andavo a trovarli volentieri. A questa terra mi hanno sempre legato ricordi personali piacevoli, incluso quelli da calciatore ai tempi del Catania. Venivo volentieri al "Della Vittoria" per giocare contro il Bari, soprattutto per il torneo De Martino".

Sull'attuale campionato di Serie C della formazione biancorossa: "Sulla carta il Bari era presentato come una delle favorite. La Reggina in effetti ha avuto un rendimento molto elevato. Però alla luce delle ultime prestazioni, la squadra di Vivarini stava trovando quella continuità di rendimento necessaria per aspirare alla promozione. Adesso tutto sta divenendo, speriamo che l'intero movimento del calcio e dello sport italiano possano uscirne al più presto". 

Chiosa finale sul binomio tra la famiglia De Laurentiis e i galletti: "Un'associazione tra due realtà molto particolari ma altamente promettente. De Laurentiis non è un personaggio facile ma sicuramente sa gestire le società di calcio. A Napoli è stato attento sia al potenziamento tecnico che al bilancio. Lo stesso presidente ha mandato a Bari alcuni personaggi come una sorta di inviati speciali, quindi ha a cuore la sorte dei biancorossi come quella del Napoli".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 17 marzo 2020 alle 15:00
Autore: Gianmaria De Candia
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