Un momento sicuramente delicato è quello che vive il Bari. Il club biancorosso ha iniziato ieri la preparazione a porte chiuse, in vista della sfida contro il Lecco. Una scelta indicativa, visto che - per giunta - la necessità di testare il sintetico (lo stesso campo che i galletti troveranno domenica in Lombardia) ha comportato pure la decisione di collocare gli allenamenti a Modugno e non nell'abituale sede.

Tutto diverso, così come l'orientamento dei tifosi, ormai chiaramente in contrasto con la proprietà. Al di là di quanto accaduto sabato sugli spalti e il diverbio fra tifosi e Luigi De Laurentiis su cui si sono già materializzati fiumi di interpretazioni, ieri un nuovo striscione è stato affisso al San Nicola. Riferimento alla durata non illimitata della presidenza De Laurentiis, imbrigliata nei vincoli temporali della multiproprietà. E' stata, peraltro, la seconda manifestazione dei tifosi visto che, ancor prima, un altro striscione era stato affisso sempre nei pressi dello stadio di casa. Messaggi inequivocabili.

E la squadra? Dimenticare Venezia e vincere col Lecco è l'unica ricetta per uscire da una spirale di criticità che rischia di buttar giù un'intera stagione. Da evitare saranno le amnesie che hanno permesso agli avversari, negli ultimi due turni, di trafiggere Brenno per ben sei volte. Una sconfitta e mezza quella degli ultimi 180 minuti, visto che anche contro la Feralpisalò, prima della sosta, il pareggio era stato acquisito inevitabilmente come un passo falso completo.

Ieri, intanto, si è messo in mostra Menez: il francese è attesissimo e sta proseguendo speditamente il suo recupero. Un gol di tacco in allenamento, quello evidenziato dallo stesso Bari, che sembra squarciare il cielo di scetticismo con un velo di bellezza. Il calcio, in fondo, dona sempre possibilità di riscatto. E una nuova via è quella che cerca una squadra che non può davvero più sbagliare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 29 novembre 2023 alle 08:00
Autore: Davide Giangaspero
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